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A Montecitorio va in scena la vita di Moana Pozzi

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C'eraanche la foto di Cicciolina, ma riprodotta in una serie di volantini elettorali. Non era il set di un film hardcore, ma lo scenario di piazza Montecitorio. Era quasi mezzogiorno. Davanti all'ingresso principale della Camera c'era un via vai di tecnici, attori e comparse. Un grande orsacchiotto di peluche, portafortuna caro alla pornostar Ilona Staller, seduto sotto una specie di gazebo guardava la scena. Si giravano le ultime scene in esterna della fiction «Moana» sulla vita della pornodiva Moana Pozzi (interpretata da Violante Placido), in particolare quelle che ricordano il debutto in politica di Cicciolina, eletta poi a Montecitorio nel 1987 nelle liste del Partito radicale con 19.886 voti di preferenze nella circoscrizione Lazio. La miniserie in due puntate, diretta da Cristiano Bortone, andrà in onda su Sky, probabilmente tra ottobre e novembre prossimi e sarà in anteprima al Festival della Fiction di Roma. A intrepretare l'attrice a luci rosse che fece scalpore negli anni '90 è la figlia di Michele Placido. Fausto Paravidino si calerà nel ruolo del manager Riccardo Schicchi. Il «Partito dell'Amore» è stato un movimento politico fondato il 12 luglio 1991. Tra i principali sostenitori, Moana, appunto, e Ilona Staller, «scandalose», con i loro seni scoperti in piazza, per raccogliere voti. Organizzato dal manager delle pornodive Schicchi (ex marito di Eva Henger), il partito era nato con dichiarati propositi di diffondere nella politica e nella società temi legati alla sessualità e all'amore. Pozzi è scomparsa il settembre del 1994, ma attorno a questa morte aleggiano tanti misteri. La tesi più accreditata è che sul letto dell'ospedale, in fin di vita, ormai logorata da una grave malattia, abbia chiesto al marito Antonio Di Cesco di essere aiutata a morire, e che lui esaudì questo suo ultimo desiderio, tutto questo, però, all'insaputa della famiglia di Moana e dei suoi più cari amici, come il produttore e fondatore dell'Agenzia Diva Futura, di cui lei faceva parte, Schicchi.

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