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Isabelle Huppert: "Sono una madre che non sa amare. Ma solo sul set"

Melanie Laurent e Isabelle Huppert nel film

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{{IMG_SX}} Dopo aver presieduto la giuria del Festival di Cannes, Isabelle Huppert è volata nella capitale per inaugurare la 14esima edizione di «Le vie del Cinema da Cannes a Roma». Ospite della prestigiosa sede di Palazzo Farnese, mercoledì sera, l'attrice ha presenziato alla cena voluta dall'Ambasciatore di Francia Jean-Marc de la Sablière, dal curatore della Semaine de la Critique a Roma, Francesco Ranieri Martinotti e da Georgette Ranucci, direttore artistico. Ieri, sempre a Palazzo Farnese l'attrice ha poi presentato il film «L'amore nascosto» di Alessandro Capone, dove Huppert interpreta Denielle, una madre che maledice la nascita della propria figlia (Melanie Laurent) ed è per questo assistita da una dottoressa (Greta Scacchi). La pellicola, già presentata al festival di Roma nel 2007, è prodotta da Massimo Cristaldi e da oggi è distribuita nelle sale da Archibald. «Il rapporto madre-figlia è molto particolare, ma in questo film la conflittualità è portata all'eccesso: per il mio personaggio è impossibile amare la propria figlia, vive un sentimento contrastante che la porta verso al follia. È possibile che l'amore materno possa anche svilupparsi in maniera negativa. Ma nella realtà non è il mio caso. Io sono un'ottima madre e spero di tornare in Italia per presentare il film di Marc Fitoussi, "Copacabana", una commedia leggera che ho interpretato con mia figlia Lolita Chammah», ha dichiarato Huppert alla quale Laura Delli Colli (presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici) ha consegnato il Nastro d'argento europeo. Riguardo al film italiano in gara a Cannes, «Vincere» di Marco Bellocchio, che sta ottenendo grande successo al botteghino, l'attrice non ha però espresso pareri personali: «Il palmares è stato il frutto di decisioni prese democraticamente con altri giurati - ha aggiunto -. Anche quello raccontato da Bellocchio era una amore nascosto e con un figlio nascosto. Il fatto che, comunque, registi come Sorrentino e Garrone siano esplosi anche in Francia credo sia un segnale e un augurio per la crescita del cinema italiano». Da sempre impegnata in ruoli scomodi, al servizio di grandi maestri come Haneke (vincitore della Palma d'oro a Cannes) e Chabrol, Huppert, pallida e dal fisico anoressico, ha infine ringraziato per il premio ricevuto dai giornalisti, «senza i quali le emozioni del nostro mestiere non potrebbero essere trasmesse».

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