Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il triangolo amoroso dei quartieri spagnoli

default_image

  • a
  • a
  • a

Antonella Melilli È un piccolo spettacolo di soli 60 minuti, ma giunge per la prima volta a Roma, al Teatro India da domani al 14 giugno, già consacrato dal favore unanime di critica e di pubblico e da un lungo percorso che, dopo il debutto l'anno scorso al Prologo del Teatro Festival Italia di Napoli, lo ha portato al Festival delle Colline Torinesi, al Teatro Strehler di Milano e al Festival Le Standard Idéal di Parigi-Bobigny. Non senza aggiudicarsi il Premio della Critica 2008 come spettacolo rivelazione, seguito dal Premio Ubu 2009 per la protagonista femminile Chiara Baffi. E non senza determinare una seconda versione in spagnolo, firmata anch'essa dalla regia di Francesco Saponaro per il Centro Dramatico Nacional, che ha fatto per due mesi il tutto esaurito al teatro Valle-Inclan di Madrid. Si tratta di Chiove, titolo voluto dal traduttore Enrico Janniello, che dello spettacolo è anche interprete di volta in volta insieme a Giovanni Ludeno e a Carmine Paternoster, al posto dell'originario Plou a Barcelona del giovane ma già affermatissimo drammaturgo catalano Pau Mirò. A partire dalla scelta di avvalersi dell'autenticità immediata e verace del dialetto napoletano per restituire sulla scena le passioni di un singolare triangolo amoroso, costituito da una prostituta, dal suo pappone e da un suo specialissimo cliente. Mentre l'azione stessa si sposta dalle originarie Ramblas di Barcellona all'ambientazione iperrealista di un appartamento fatiscente nei Quartieri Spagnoli di Napoli, chiamato a fa da sfondo a un intreccio sospeso di ansia di riscatto, ricerca di un'apparente normalità e ineludibile amarezza del presente. Un ambiente di vita degradata e di falsi miti di modernità abbrutita di droga e cibi spazzatura che, trasformata in set nella realtà dei vicoli, ha consentito allo stesso regista, coadiuvato dalla fotografia di Mario Amura, la realizzazione di un lungometraggio attraverso la ripresa in diretta della messinscena teatrale e la sua proiezione in contemporanea in diverse sale e in diverse città. Un esperimento di multimedialità innovativamente costruita su un dialogo serrato di cinema, teatro, televisione e web. E un film che, nella sua registrazione, sarà proiettato ogni sera anche al Teatro India, prima dello spettacolo.

Dai blog