«Garofano verde» al Belli
«Loscopo principale consiste nel mettere in campo, creare ex novo e autonomamente un'azione scenica che rimediti scritture meritevoli d'essere vissute da nuovi personaggi, da nuovi contesti e da nuovi linguaggi sotto i riflettori», ha dichiarato l'ideatore e curatore Rodolfo di Giammarco. «Nel momento in cui ancora si agitano discussioni, polemiche, contrasti pregiudiziali e remore etiche nei confronti della libertà dell'individuo, nel dibattito in cui alte sono le voci per perorare o avversare una legislazione equa che concerna i diritti discendenti da vincoli omosessuali, nella fase storica in cui il cinema crea un fronte di dialogo e di sdrammatizzazione in materia di rapporti tra esponenti dello stesso sesso, ci è parso opportuno eleggere a esempio le trame, le espressioni, le figure e i modi d'approccio della letteratura odierna omosessuale e riversarne anche soltanto il puro senso in teatro». Il lavoro inaugurale, in scena fino al 6 giugno, è liberamente tratto da quattro diversi racconti di David Leavitt. Federica Bern, Riccardo Bocci e Giorgio Marchesi, diretti dal drammaturgo Luca De Bei, assumono le caratteristiche di alcuni protagonisti dell'autore originale con gli opportuni adattamenti scenici. T.d.M.