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Maurizio Battista...

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Miamamma romana lavorava nel ristorante della mia famiglia, mio papà di Frosinone gestiva un bar». Dove ha trascorso la sua giovinezza? «Tra il quartiere San Giovanni ed Anzio dove andavo in villeggiatura». Com'era da bambino? «Vivace e fin da piccolissimo la mia caratteristica costante è stata la risata. Non so per quale motivo mi ritrovavo sempre come comico ad essere al centro dell'attenzione. Un ragazzino poco studioso». Le piace ridere e far ridere? «Sì, da sempre dentro di me è viva la passione per la risata e mi piace tantissimo vedere la gente ridere. Forse per questo cerco di fare il comico». Le piace la televisione? «In un certo momento della mia vita è arrivata la televisione, un programma televisivo mi ha aperto le porte della comicità: "Assolo" su La7. E poi tanti altri programmi televisivi». È felice sul palcoscenico? «Tantissimo. La televisione mi piace non tanto quanto il teatro. Sul palcoscenico nel corso dei miei spettacoli teatrali sono davvero felice. Si stabilisce tra me e il pubblico uno scambio di energia formidabile». Come definirebbe la sua comicità? «Una comicità istintiva rubata dalla quotidianità. Mariti infedeli, moglie depresse, suocere impossibili, matrimoni instabili. Cerco sempre il senso comico in una notizia di cronaca e di costume. Il pubblico vuole osservazioni semplici. Io penso di essere un comico semplice. Amo i monologhi. Sul palco salgo, parlo e cerco di far ridere». Dei comici attuali le piace qualcuno? «Non mi divertono molto. Proietti mi fa ridere, è un maestro». E dei comici del passato ammira...? «Aldo Fabrizi, Walter Chiari, Gilberto Govi, Paolo Panelli». È sposato? «Alla tenera età di ventidue anni mi sono sposato ma sono divorziato. Due figli: Simone e Federica. Ho con loro un buon rapporto». Cosa non sopporta o chi non sopporta? «Chi diffida del prossimo».

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