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Fratelli di Haydn, 20 concerti nel mondo per ricordare

Il programma della serata prevede

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Il 2009 è tra gli altri anche l'anno di Franz Joseph Haydn, di cui ricorre il bicentenario della morte. Del resto il maestro di Beethoven lasciò in Europa traccia indelebile creando la forma sonata che permea di sé in una logica dialettica anche la Sinfonia, il Concerto e il Quartetto. Generi nei quali sia nel lungo servizio viennese al seguito dei principi Esterhazy che a Parigi e Vienna, lasciò traccia esemplare come nell'oratorio, che guarda a Haendel ma apre ai tempi moderni. Fu dunque musicista senza frontiere, oltre che fondatore dello stile cosiddetto classico, che sarebbe poi stato fondamentale anche per il successivo Romanticismo. A festeggiarlo oggi, data della sua scomparsa, sono in molti. Quasi una ventina di orchestre europee si sono affratellate nella iniziativa di eseguire contemporaneamente uno dei suoi più famosi oratori, quella Creazione (1799), che snocciola agli occhi dello stupito ascoltatore di tutti i tempi i sette mirabili giorni della divina creazione. All'iniziativa partecipano infatti tra gli altri la Staatskapelle di Dresda, la Wiener Akademie, la Haydn Philharmonie di Eisenstadt, l'Orchestra da camera di Zurigo, il Concerto di Amsterdam e la Haendel e Bach Society di Boston. Pubblici dei diversi continenti rimarranno incantati dal racconto dei tre arcangeli e poi di Adamo ed Eva che snocciolano, come in un puzzle in costruzione, i vari elementi del creato con le sue creature in progressive entrate. A Roma stasera e domani per i concerti dell'Orchestra Sinfonica Fondazione Roma all'Auditorium di via della Conciliazione (solisti di canto Anita Selvaggio, Michael Smallwood e David Wilson Johnson accanto al London Symphony Chorus) l'oratorio sarà diretto da Francesco La Vecchia, recentemente nominato direttore ospite dei prestigiosi Berliner Symphoniker. Per l'orchestra capitolina «La Creazione» è un vecchio cavallo di battaglia, presentato al pubblico sin dalla sua costituzione nel 2001 e nel 1992 persino nella foresta amazzonica, alle origini del Rio delle Amazzoni, dove secondo gli Indios è nata la vita nel mondo. Un omaggio in musica alla natura incontaminata.

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