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«Millionaire» e «Il Divo» i più visti

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Degli oltre 12 milioni di biglietti venduti ne sono stati staccati più di 7 per i film europei (59%) e più di 4 milioni (33%) per i film italiani. Percentuali decisamente cresciute rispetto agli anni precedenti. «Le 524 sale del progetto hanno avuto in tutto 12 milioni di spettatori mentre 7 milioni hanno preferito vedere film d'essai - ha sottolineato il presidente dell'Anec, Paolo Protti, parlando dell'iniziativa promossa da Agis, ministero per i Beni culturali e da associazioni di settore -. Questo è l'unico progetto sostenuto dal ministero di Bondi a favore delle sale e, visto il successo, chiederemo di incrementare i 3 milioni e mezzo di euro già stanziati per questa edizione».  Per ottenere i fondi gli Schermi di qualità hanno dovuto rispettare obblighi precisi e dai dati emersi dalla terza edizione (che va da aprile 2008 a marzo 2009) i film proiettati in questo circuito hanno goduto di un periodo più lungo d'incassi al botteghino, moltiplicando l'effetto del passaparola e fungendo da volano per tutto il cinema italiano. Il progetto offre così l'occasione alle pellicole proiettate di poter ripagare il contributo pubblico ottenuto per la loro realizzazione. Tanto ottimismo nasconde tuttavia qualche perplessità per il produttore e presidente dell'Anica Riccardo Tozzi, secondo il quale, dopo la crescita degli ultimi anni, «si prevede stavolta un calo molto forte per il cinema italiano, pari a circa 5 punti in meno. In questa stagione ci ritroviamo di nuovo in un momento piuttosto critico, in seguito ad un decennio di sviluppo e di grande crescita. Tuttavia, questo calo non dipende dal prodotto nazionale che è ricco di creatività ma da problemi strutturali, ai quali si aggiungono le piaghe della pirateria e un problema legato al circuito. I moderni Multiplex sono cresciuti e si sono sempre più modernizzati ma non hanno aggiunto pubblico nuovo. C'è stata in realtà una sostituzione: il pubblico giovane e maschile si è sostituito a quello adulto, prediligendo i blockbuster americani. Mentre il pubblico femminile è più interessato ai film di qualità. Perciò è meglio che il ministero per i Beni culturali dia soldi a iniziative come Schermi di qualità (in grado di dare spazio ad un'altra decina di pellicole nuove) che non a un ennesimo film prodotto».

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