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A Ostia nasce il festival sotto il segno dell'horror

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Le proiezioni, tutte rigorosamente gratuite, e le varie iniziative, suddivise tra la multisala Cineland, il Porto Turistico di Roma, la Biblioteca Elsa Morante e il Village Restaurant, prenderanno il via il 3 giugno e proseguiranno fino al 7. Ostia, che amministrativamente è un quartiere di Roma, ma cinematograficamente ha una realtà metafisica tutta sua che va dai sogni di Pasolini agli incubi di Nanni Moretti, finalmente ha il suo festival, grazie all'impegno dei direttori Francesco Cinquemani e Luca Lianza, senza finanziamenti pubblici, con il patrocinio della Roma e Lazio Film Commission e degli enti locali e con il saluto caloroso del sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro. Le sezioni, quattro, non sono competitive, le proiezioni sono gratuite fino all'esaurimento dei posti, il «cartellone» privilegia la fantasia e la creatività italiane, ma non chiude le porte a nessuno. Nella sezione «Anteprima» dieci film, di cui quattro italiani. Tra i titoli spiccano «Garage», già trionfatore a Cannes, «Ken Il Guerriero», cartone fantascientifico giapponese, «Look Both Ways» che ha vinto un premio al Sundance Festival. Ci saranno poi documentari (sezione «Derive»), fiction televisive, («Ultravisioni») e una rassegna di attori, registi e produttori nazionali (sezione «Italiana»). Ormeggiata al porto turistico, un po' simbolo di questa manifestazione dedicata all'avventura e al viaggio, la «Meteor», storica nave del 1939 di un conte danese, sequestrata da Hitler per le sue gite nel Mediterraneo e fresca di restauro. Tra i premiati, già tutti dichiarati, tanto per far capire che si tratta di un festival atipico: Monicelli, Vicari, Haber, Bova, la Solarino.

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