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Mazzantini e Greer, le confessioni di due scrittori

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. «La luna è un tema a me molto caro - dice Margaret Mazzantini che inaugura la rassegna - era presente nel "Catino di zinco" il mio primo libro e in "Non ti muovere" quando illumina il volto morente di Italia. La luna è mutevole, cresce, nasconde il volto oscuro, è molto femminile. Gli scrittori sono tipi lunari». Come Mazzantini, una creatura diafana come le fate del bosco, viso color del latte e occhi che sembrano punture di spillo. «Stasera leggerò un brano inedito sul mio rapporto con la scrittura, molto vissuto, molto sofferto - prosegue l'autrice di "Venuto al mondo" dal quale saranno proposte altre letture - la mia scrittura nasce intorno a un buco. Pianto roba intorno, poi arriva la fiumana di parole scritte e il buco si riempe. Scrivere è un mestiere violento, è una lotta che combatto a mani nude». E il romanzo? «È materia viva che ti sfugge. Quando scrivi pensi a qualcosa a poi ne viene fuori un'altra». Leggere brani del proprio romanzo davanti a una platea così vasta.. Che impressione fa? «Non c'è cosa più bella di una letteratura letta da uno scrittore, che sa dare la giusta interpretazione alla punteggiatura e che sa svelare così, il percorso interiore della propria scrittura». È una lettura a due voci, insieme al marito Sergio Castellitto con il quale sta preparando la sceneggiatura cinematografica di "Venuto al mondo". «La stiamo pensando molto fedele al libro: è quello che i lettori preferiscono». E poi Mazzantini, lei è pure nella cinquina del Campiello. . «Sì ma sono molto rilassata. Eventi del genere, aumentano il prestigio dello scrittore. E io comunque confido molto nella giuria popolare». Margaret sarà affiancata dall'americano Andrew Sean Greer, autore di «La storia di un matrimonio» (ed. Adelphi), acclamato capolavoro e best seller in patria. Il suo brano inedito è "Darkness". «Lo scrissi nel 2004, il buio era lo sconforto per la rielezione di Bush. E siccome il festival è intitolato alla luna ho avuto un'illuminazione. Obama è la luna come raggio di luce nelle tenebre». Greer, invece, è un tipo solare: «La mia prima volta a Roma? A 12 anni e la città mi sembrò un museo. Sono tornato quattro anni fa e l'ho vissuta veramente. Ho pure assistito a uno spettacolo di Massenzio. Sono emozionato ma so che il pubblico ha un grande rispetto degli autori». Greer che non esclude l'intenzione di trasferirsi (almeno per un pò) nella Città Eterna («ma devo studiare prima l'italiano») concorda con la Mazzantini sulla difficoltà di trovare un buon libro da leggere. «Perchè gli scrittori scelgono i libri che possono aiutarli a migliorare la qualità della propria scrittura. Per i lettori è tutto più facile».

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