Bastard Sons of Dioniso: "La televisione non ci piace"

{{IMG_SX}}«In tv ci vogliamo stare il meno possibile. È finta». Michele Vicentini è il chitarrista dei Bastard Sons of Dioniso, la band rivelazione di X Factor. I tre ragazzi di Trento sono in giro per l'Italia per presentare il loro ep, «L'amor carnale», preludio all'album in uscita a settembre. Ieri si sono esibiti al The Place. Michele Vicentini, Bastard e Noemi sono le vere rivelazioni dell'ultimo X Factor. Come vi è cambiata la vita? «Siamo diventati più popolari negli ultimi tre mesi che in sei anni di attività». La tv cosa vi ha dato e cosa vi ha tolto? «Ci ha dato tanto ma è difficile far capire chi sei veramente». In che senso? «X Factor, ad esempio, è sicuramente il migliore tra i talent show in circolazione. Ma anche lì emergono soprattutto gli interpreti e non gli autori. In ogni caso non ci riconosciamo nella tv di oggi». Detto da voi sembra davvero un controsenso. Non crede? «A noi piace fare concerti e suonare dal vivo. Generalmente tutto questo in tv non si può fare. Anche quando siamo stati ospiti a TRL era tutto in playback. Siamo stati inglobati in una macchina gigantesca e vogliamo uscirne fuori». Con queste premesse, come vi è venuto in mente di fare i provini per partecipare a X Factor? «In realtà ci siamo trovati un po' per caso. Gli autori cercavano concorrenti nel nordest e lo studio di registrazione dove proviamo ha fatto il nostro nome. È cominciato tutto così. Noi veniamo da tutt'altro mondo». Com'è la scena musicale di Trento? «È molto ricca e variegata. Esiste un centinaio di gruppi, alcuni dei quali molto bravi, anche più di noi. Il vero problema è che non ci sono spazi adeguati per suonare». Dopo l'ep quali sono i prossimi progetti? «Suonare dal vivo a più non posso. Tra poco cominceremo un tour con gli altri concorrenti di X Factor in cui suoneremo mezz'ora a testa. Poi fino ad agosto saremo anche in live organizzati dalle radio. Fino a settembre, quando uscirà il nuovo cd con i nostri inediti riscritti interamente in italiano».