Francesca Cavallin, attrice, conduttrice o esperta di storia dell'arte? «Attrice, conduttrice e anche con la passione per la storia dell'arte.
Ecome si sente? «Mi sento una donna con tante contraddizioni e sfaccettature. Ora sto facendo l'attrice. "Un medico in famiglia" mi vede protagonista per la prossima edizione». Da piccola cosa voleva fare? «Sono nata a Bassano del Grappa, vicino Vicenza. I miei genitori, imprenditori nel settore orafo. Ho una sorella, Silvia, con la quale ho un ottimo rapporto. Da piccola non sapevo cosa volevo fare. La mia famiglia mi è stata sempre vicina. Ho studiato all'università, mi sono laureata in storia dell'arte. Poi è arrivato il mio ingresso nel mondo dello spettacolo». Pensa di essere bella? «Sono cresciuta a Bassano sino all'età di 22 anni. Una bambina un po' matta e un po' buffa, per alcuni il clown di certe situazioni. Paffutella. Da piccola avevo la passione per la recitazione. Come tante in quinta elementare ho recitato una poesia di Gozzano. Alle medie ho frequentato un collegio femminile di suore e mi chiesero di interpretare il cavaliere in "Mirandola". Lo feci con piacere. Mi sono quindi iscritta all'università. E mi sono innamorata della storia dell'arte». Ha fatto anche altri lavori? «Sì. Da buona veneta ringrazio i miei genitori per avermi insegnato a guadagnare le cose da sola e fin da giovane e proprio per questo a 18 anni lavoravo nei week end come commessa in un negozio d'abbigliamento per essere indipendente e per guadagnare soldi per le vacanze». Ed è anche diventata mamma? «Sì. A gennaio del 2006 mi son fatta un regalo. Mi sono accorta di aspettare Leonardo. Nasce e dopo due mesi la mia agente mi chiama per un provino nel ruolo di Emanuela Setti Carraro al fianco di Giannini. Un grande impegno». E la televisione? «La7 mi sceglie per uno spazio dedicato all'arte in "Omnibus estate". Un'esperienza che rifarei dovunque, anche subito. Per ora recito in "Un medico in famiglia"». E per il futuro? «Non amo fare programmi. La mia vita è stata sempre una continua ricerca e anche una sana lotta. Amo la vita e penso con ottimismo al mio futuro». È felice? «Sì. Non sono nata brutta, sono sana, ho un compagno che adoro e un figlio stupendo. Tutto il resto arriverà».