Nazismo e comunismo: la storia si studia dal vivo
In questi giorni si è istituito il "Comitato di studi sulla libertà e i totalitarismi del XX secolo". Negli anni, ho accumulato un consistente fondo di materiali televisivi inediti: all'incirca 400 ore di interviste ai protagonisti dell'"avventura" totalitaria del Terzo Reich ed anche della Rivoluzione bolscevica prima, e dello stalinismo poi, in Russia. Il Fondo tedesco proviene dagli archivi personali del cineasta ufficiale di Goebbels, Horst Hippler che, nel dopoguerra, ha dedicato il resto della sua esistenza a raccogliere preziose testimonianze di chi, con lui, aveva condiviso la gestione dell'apparato hitleriano. Il Fondo sovietico proviene, invece, dall'acquisizione effettuata a suo tempo, dagli Archivi del KGB e del GRU (Servizio Segreto Militare) anche con l'appoggio logistico dell'attuale consigliere geopolitico, del Presidente russo Vladimir Putin, Alexander Dughin. Del Comitato fondatore fanno parte il politologo Giorgio Galli, lo storico Ernest Nolte, Angelo Guglielmi già direttore di Rai Tre, presidente dell'Istituto Luce e assessore alla Cultura del Comune di Bologna, sotto la presidenza del giudice dottor Rosario Priore, col segretariato del giornalista e scrittore Massimo De Angelis, profondo conoscitore della lingua tedesca, Enrico Ghezzi, autore in Rai da tanti anni per la rubrica Blob, Duccio Trombadori professore di estetica, il regista Pasquale Squitieri. Questo archivio contiene numerose chicche: la versione russa e quella nazista della riesumazione dei cadaveri delle vittime polacche delle fosse di Katjn. Una lettura contrapposta e piena di significati di come i cinegiornali d'epoca tedesco e russo, dettero una informazione unilaterale del patto Ribbentrop-Molotov Particolarmente drammatico il ritrovamento negli archivi sovietici militari, il GRU, delle bobine originali del film-mito del Terzo Reich, l'introvabile "Shiva e il fiore dell'impiccato". Quasi ultimato a Praga nell'aprile 1945, von Steinhoff, il regista, viene crivellato di colpi dall'armata rossa nel suo aereo Heinkel in fuga, ma ancora sulla pista dell'aeroporto si accascia e muore sulle pizze del film, pronto per essere sviluppato a Berlino. Ma le bobine sono arrivate a Mosca, oggi nell'archivio, per il piacere di Rai Tre e Fuori orario… Ma anche sei milioni e duecentomila diapositive fotografiche di altissima qualità tratte dai fotogrammi dei filmati. Le teche digitalizzate comprenderanno le immagini, le trascrizioni dei testi, le traduzioni e saranno a disposizione di tutti coloro che saranno intenzionati ad approfondire i più svariati aspetti delle ideologie dei totalitarismi, nazionalsocialista e comunista. La valorizzazione di questo enorme patrimonio culturale sarà distribuita nel tempo e verrà internamente diversificata. L'intenzione è quella di essere più aperti alla diffusione di questi archivi a livello internazionale. Questa fase rappresenta solo l'inizio di un lavoro che sarà destinato ad esaurirsi forse nel corso di qualche decina d'anni. Al momento la sede è a Roma, in via della Chiesa Nuova 11 e sarà attiva a breve, anche se l'opera di digitalizzazione di questi materiali, che provengono da differenti supporti cinetelevisivi in voga successivamente dal 1940 ad oggi, verrà fatta con la collaborazione della Cineteca di Bologna. Tutto così verrà messo in linea: ci sarà una banca d'immagini e testi relativi completa ed esauriente da cui poter ricavare programmi televisivi, collane di dvd e libri scientifici e divulgativi; dettagliate ricostruzioni storiche ideologiche narrate in prima persona. Le testimonianze raccolte acquisiscono oggi particolare valore in quanto i comunisti e i nazisti che "raccontano", sono tutti morti. Grazie a questi archivi e al lavoro di chi si applicherà, sarà data una grossa possibilità ai giovani e ai meno giovani, a tutti gli studiosi e a tutti coloro che sono interessati a non dimenticare il male dell'autoritarismo del pensiero totalitario, qualunque esso sia, che ha visto per decenni, la civilissima Europa e il mondo intero, a scapito dei valori fondamentali della libertà politica, culturale e individuale di ciascuno. L'iniziativa parte oggi per una ragione puramente tecnica. Solo in quanto, proprio in questo ultimi mesi, si sono perfezionati tutti i contratti di acquisto per lo sfruttamento internazionale dei materiali di origine sovietica e tedesca. Sarebbe interessante che un'iniziativa privata come questa potesse avere degli sbocchi e assumere un'ampiezza tale che, con il coinvolgimento dello Stato - penso ai Beni Culturali, sensibile al tema della libertà divenuto forte di tanto patrimonio culturale inedito ed unico nel mondo, ci permetta di dare un contributo sostanziale alla comunità internazionale che vedrà partire dall'Italia un organico sforzo civile per tenere alta la guardia contro le derive totalitarie che sono sempre in agguato in tante parti del mondo. L'Archivio comprende anche oltre 80 filmati inediti realizzati all'epoca del nazionalsocialismo e comunismo, che si aggiungono a numerose ore di materiale televisivo, fortunosamente recuperato e dato per disperso, della dimenticata avventura televisiva della Germania nazionalsocialista; dal 1936 al 1945 infatti, numerose migliaia di famiglie di Berlino, di Monaco, di Amburgo e di qualche altra grande città usufruivano di un rudimentale sistema televisivo di avanguardia tecnologico. Sarà interessante vedere questi programmi: ricostruendo i palinsesti televisivi quotidiani, si capirà come non differiscano poi tanto da quelli che, giornalmente oggi, vengono visti dalle famiglie italiane.