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I figli di Leone: «Qui papà commosso per la prima volta»

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Allaproiezione della versione restaurata di "Giù la testa" è arrivato in sala persino il direttore della kermesse Thierry Fremaux che ha accolto i tre figli del grande regista, Andrea, Raffaella e Francesca. Il film, datato 1971, sceneggiato dal regista con Luciano Vincenzoni e Sergio Donati, interpretato da James Coburn, Rod Steiger e Romolo Valli, diventò epico anche per l'immortale colonna sonora di Morricone. Leone scelse la storia di questo western per evocare pure qualcos'altro. I cadaveri nella caverna, la trincea e la fuga del governatore in treno, si riferiscono infatti ad eventi accaduti nell'Italia che lottava contro il fascismo: in particolare, la scoperta di 350 cadaveri di ebrei in una cava vicino Roma e la fuga di Mussolini. "Mio padre si sentiva molto più vicino al melodramma, a Omero o al romanzo picaresco, dove non ci sono eroi, né buoni nè cattivi - ha raccontato la figlia Raffaella -. Amava i primi piani perché per lui esprimevano l'anima. Essere qui mi riporta indietro al 1984, quando a Cannes venne presentato fuori concorso 'C'era una volta in America' con De Niro. Io allora lavoravo come costumista, ero a Courmayer e attraversai l'Italia per raggiungere papà con i miei. Ricordo quell'applauso interminabile e la sua commozione: forse, fu la prima la volta che lo vidi davvero commosso. Per lui quel film era il coronamento di tanti anni di aspettative e di lavoro. La Croisette da allora è molto cambiata: prima era più glamour, ricca di fermento e di atmosfere. Era pazzesca. Rivederla oggi, con la crisi che ha abbassato i toni, mi intristisce". Din. Dis.

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