La diversità a teatro è una dote Parola del laboratorio Gabrielli
Emutarsi perfino in occasione creativa che consenta di affrontare e riflettere insieme sul problema della disabilità e del silenzio che spesso l'accompagna. Un obiettivo che dal 1994 il Teatro di Roma persegue con il laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, avvalendosi della sensibilità del regista Roberto Gandini e del supporto di alcuni specialisti della riabilitazione per la costruzione di spettacoli che affianchino insieme bambini con e senza handicap. Coinvolgendoli in un gioco affascinante e divertente che per sua stessa natura consente a ciascuno di spogliarsi della propria identità e di immergersi nell'avventura della fantasia e che qui si trasforma in strumento immaginifico e potente attraverso cui educare alla convivenza reciproca e al superamento della diffidenza e del disagio indotti dalla diversità. Un lavoro lungo e paziente, dunque, sostenuto e appoggiato dalla collaborazione del Comune di Roma, dell'assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della salute, del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca – Ufficio Regionale per il Lazio, che il 21 maggio con Il pedone rosso porta i giovani interpreti sul prestigioso palcoscenico dell'Argentina a incarnare le pedine di un imprevedibile gioco del Bianco e del Nero, continuamente disturbato dalle sortite di un misterioso pedoncino rosso. Mentre dal 22 al 24, con «La storia del bambino invisibile» in prima assoluta, sarà di scena la scrittura irriverente e malinconica di Gianni Rodari e del suo Tonino l'invisibile, seguita il 23 dalla premiazione dei giovani vincitori del concorso «Il potere dell'invisibilità».