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Bellocchio: "La sinistra sbaglia a prendersela con Berlusconi"

Giovanna Mezzogiorno

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Emozionante e appassionante, "Vincere", ieri in concorso, ha suscitato calorosi applausi nella proiezione ufficiale del festival di Cannes. La pellicola di Bellocchio che rievoca le vicende di Ida Dalser, morta il 3 dicembre 1937 per emorragia cerebrale nel manicomio di San Clemente a Venezia dopo 11 anni di internamento e del figlio (di Ida e del Duce) scomparso a 26 anni nell'ospedale psichiatrico di Milano il 26 agosto 1942, è piaciuta anche alla critica straniera. Variety lo definisce "un'opera entusiasmante, brillante messa in scena dove raramente le immagini di repertorio sono state usate in modo così superbo e lo stile del film toglie il respiro". Mentre per Screen International saltano fuori autentici "fuochi d'artificio d'autore". Giovanna Mezzogiorno incarna i dolori della Dalser, mentre Michela Cescon è Donna Rachele, il figlio Albino è Fabrizio Costella (da bambino) e Filippo Timi (da adulto) che interpreta anche il ruolo del dittatore. Per sottolineare lo spirito e la velocità di un film futurista, Bellocchio fa incontrare Dalser e Mussolini in una mostra sul futurismo, senza mettere mai in evidenza la violenza o il cinismo ipotetico che il dittatore avrebbe utilizzato in questa vicenda. Per Bellocchio "Vincere" è un melodramma sobrio e futurista. "Le radici del melò fanno parte della tradizione italiana, anche se trascurate e in questo genere c'é qualcosa che mi riguarda. Il futurismo ha avuto la sfortuna di essere legato al fascismo e recuperato solo da poco tempo". Inevitabili per il regista dei "Pugni in tasca" le analogie tra Berlusconi e Mussolini, che è "il primo dittatore e politico a servirsi dei media, foto, cinema e radio, diventandone anche ovviamente il padrone. Si è parlato ultimamente dell'Italia di Berlusconi come di una democrazia autoritaria ed è evidente quando si controlla l'arma più potente, i media. Mentre Veronica Lario, dopo aver fatto delle belle uscite, mi sembra rientrata in un discorso di buon senso che non mette in discussione le proprie fortune. In caso contrario sarebbe stata un'eroina proprio come la Dalser - ha aggiunto l'anticlericale regista dichiarando che voterà per i radicali - In Italia viene ormai strumentalizzato tutto, il caso Englaro e i clandestini, ma in realtà a nessuno gliene frega niente. La sinistra ha sbagliato nell'accanirsi troppo contro Berlusconi. Gli stranieri sono incuriositi del nostro Paese perché non capiscono come facciamo a sopportare Berlusconi". Per Giovanna Mezzogiorno la difficoltà del film è stata infine quella di "non rendere pazza la Dalser, ma di far emergere dall'interpretazione una donna determinata con scopi dettati dall'amore e non da calcoli, perché era una donna ingenua e cieca rispetto alla realtà dell'epoca".

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