«Recitare è la mia più grande passione»
Neho lette tante in questo ultimo spettacolo insieme a Valeria Valeri al teatro Ghione. "Lettere d'amore" il titolo». Che esperienza è stata? «Interessantissima e coinvolgente. Voci ed espressione di volti e di corpo che fanno rivivere in palcoscenico mezzo secolo di un amore inespresso, epistolare. Insomma roba d'altri tempi. Attraversare un'esistenza tenendosi per mano. Un uomo e una donna due ragazzi giovani ed innamorati. Un assetto custodito gelosamente il fiore all'occhiello della loro vita. Una commedia rappresentata per la prima volta a Broadway nel 1990 ed è stata anche un film nel 1993». Dove è nato? «A Bruxelles. Mia mamma senese mio papà di Torino. Mia mamma aveva un'intensa attività concertistica all'estero ed in Italia. Mio papà un avvocato e svolgeva anche attività politica». Che tipo di infanzia la sua? «Molto serena fino all'inizio della guerra tra Chiavari in Liguria e poi a Roma». Quanto le è arrivata la passione per la recitazione? «Forse quando ero ancora in fasce. Avevo 5 anni e volevo fare già l'attore». E il debutto? «Giovanissimo in un film di Alessandro Blasetti "Ettore Fieramosca". A 8 anni una parte carina di un bambino che lavorava insieme a Gino Cervi. Dopo la maturità classica la possibilità di scegliere tra due strade fare l'attore o andare all'Università». Che cosa ha fatto? «A 17 anni ho cominciato seriamente a fare teatro. A 20 Giorgio Strehler mi ha scritturato per il Piccolo Teatro di Milano». Ha fatto compagnia con tantissimi? «Sì, Mario Scaccia, Ornella Vanoni, Valeria Morriconi e tanti altri». Ed è andato anche a Sanremo? «Ho fatto il presentatore del Festival. Che esperienza!». E la notorietà con la tv? «Tanti sceneggiati. Chi non ricorda la serie "Nero Wolfe" con Tino Buazzelli?». È sposato? «Due volte con tre figli Fabio e Daniele primo matrimonio e Stefan secondo matrimonio». Fino a quando reciterà? «Fino alla fine dei miei giorni. Me lo auguro vivamente».