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Pippo Franco e il sosia del burlone «papalino»

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Non tutti i ruoli calzano a pennello e permettono un incontro speciale fra attore e personaggio, ma Pippo Franco può affermare di aver donato una nuova vita a una figura leggendaria e legata al cult cinematografico di Alberto Sordi, interpretando la versione scenica de «Il Marchese del Grillo», che riprende da stasera al Salone Margherita con repliche fino al 24 maggio. Il nobile Onofrio è infatti un curioso esponente della Roma papalina che vive alla corte di Pio VII, divagandosi fra ozio e beffe finché non decide di scambiarsi di ruolo con un sosia povero e alcolizzato con conseguenze imprevedibili ed esilaranti. Mantenendo intatta la dimensione originale dell'aristocratico che si prende gioco degli altri, si privilegiano qui alcuni meccanismi tipici del teatro, sviluppando nell'intreccio l'odio nutrito dalla famiglia nei riguardi di un parente piuttosto scomodo e inarrestabile da cui nascono episodi molto divertenti. Sono stati anche evidenziati gli elementi che dimostrano l'utilità degli scherzi del nobile: mai casuali e fine a se stessi, gli intenti provocatori si rivelano una modalità per reagire a una società assuefatta al degrado e vittima del potere e del malaffare. L'attualità serpeggia quando non emerge con spontaneità e intelligente lettura dell'eterno corrispondersi dei cattivi comportamenti. «Non parliamo di oggi in termini espliciti con nomi e figure riconoscibili, bensì sul piano dei contenuti che sembrano veramente alludere alla nostra realtà», ha dichiarato Pippo Franco. «Lo scopo di questo allestimento sta proprio nell'interpretare il nostro tempo. Sarebbe stato rischioso cadere nell'imitazione di Sordi. Ho un'anima diversa e presto al personaggio caratteristiche più mie, contando sugli strumenti meravigliosi offerti dal teatro che consentono soluzioni differenti». Sul palco animano la vicenda anche Monica Guazzini, Pino Michienzi, Marco De Francesca, Roberto Attias, Pino Cormani, Francesca Ceci, Andrea Perolli, Ciro Ruoppo, tutti diretti da Pippo Franco, responsabile pure della regia e dell'adattamento, firmato insieme a Massimiliano Giovanetti e Claudio Pallottini a partire dalla sceneggiatura del film di Monicelli, che ha apprezzato molto questo spettacolo.

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