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«Strega», tra i 12 in gara record di case romane

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Ecco dunque i dodici in lizza, dopo la tempesta scatenata dal gran rifiuto di Daniele Del Giudice, dato per vincitore annunciato. Con corollario di sconcio perché è edito da Einaudi e così il gruppo Mondadori, di cui la casa di Torino fa parte, avrebbe pigliato l'alloro per il terzo anno di seguito. Pareva il declino dello Strega, e invece le candidature sono lievitate. Fino a 19, ridotte ieri a 12. Annuncio dato dal direttore della Fondazione Bellonci, il linguista Tullio De Mauro. In quel di Benevento, la città del liquore-sponsor. Eccoli, i temerari titoli sdoganati, con record di editori capitolini: «In terra consacrata» (Piemme) di Ugo Barbara; «Come ho perso la guerra» (Fandango) di Filippo Bologna, presentato da Asor Rosa, pochi giorni fa intervenuto su «la Repubblica» a difendere il premio e anzi, ad auspicare un riconoscimento anche per gli editori; «I nostri occhi sporchi di terra» (Baldini Castoldi Dalai) di Dario Buzzolan; «La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo» (Marsilio) di Gaetano Cappelli; «I frutti dimenticati» (Marcos y Marcos) di Cristiano Cavina; «Cecilia» (Edizioni e/o) di Linda Ferri; «L'istinto del lupo (Newton Compton) di Massimo Lugli; «Stabat Mater» (Einaudi) di Tiziano Scarpa; «Il bambino che sognava la fine del mondo» (Bompiani, ovvero Rcs) di Antonio Scurati, in odore di vittoria, anche per la legge dell'alternanza; «Il tempo materiale (Minimum Fax) di Giorgio Vasta; «L'ultima estate» (Fazi) di Cesarina Vighy e «Almeno il cappello» (Garzanti) di Andrea Vitali. L'11 giugno a Roma, in casa Bellonci, i 400 Amici della Domenica scelgono i cinque finalisti. Il 2 luglio, al Ninfeo di Villa Giulia, il rito del vincitore. L'invito di De Mauro: ciascuno consegni di persona la propria scheda o la invii per posta. Ma davvero così s'aggira il rastrellamento degli editori?Li. Lom.

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