«Gli amori della mia vita? Famiglia e teatro»
L'hoscritto, lo dirigo e faccio parte del cast». Lando Fiorini arriva da lontano? «Sì. Ovvero da Roma. Mi chiamo Leopoldo. La mia era una semplice onesta e umile famiglia romana di Trastevere. Il figlio più piccolo di otto, ho vissuto sicuramente una situazione economica non facile, era l'Italia del dopoguerra. I miei genitori sono stati amorevolissimi. Ho vissuto per qualche anno fuori Roma, a Disvedro di Cavezzo in provincia di Modena, con una famiglia davvero esemplare». Che tipo di infanzia? «Un'infanzia segnata dalla prematura morte della mia cara mamma. Avevo solo quattordici anni. Son tornato a Roma, ho un carattere forte e tanta volontà. Ho fatto tanti lavori». Quali? «Dal barbiere al riparatore di biciclette. Il facchino ai mercati generali è stato la mia fortuna. Tra la mia gente cantavo canzoni che amavo tantissimo, per evadere dalla vita quotidiana. Ho capito che volevo cantare». E la fatto? «Sì, a Cantagiro, erano gli anni Sessanta. Ho avuto successo. La radio e la televisone mi hanno seguito e mi hanno scoperto. Tanta televisione che mi ha dato davvero molto successo». Ed è arrivato anche il cinema? «Sono arrivati film di commedia popolare anche insieme a dei grandi come Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. E poi Adriano Celentano». E poi il Puff? «Sì, canzoni e il teatro. Era il 1968 e nel cuore di Trastevere il Puff uno dei primi locali della mia cara Roma. Ogni stagione il tutto esaurito. Lo scorso anno questo storico locale ha compiuto 40 anni». E ha superato anche l'ostacolo di una malattia? «Sì, non ho lavorato per un po' di tempo. Ma è solo e soltanto un triste ricordo. Ora ogni sera mi diverto nel mio teatro». Un padre esemplare? «Penso di sì, ho due figli - Francesco Saverio e Carola - ai quali sono molto legato. Amo la vita, amo il matrimonio, amo la mia famiglia, amo il teatro. E finora sono stato sempre ricambiato».