Don Gianni ci mancherà.

Lagenerazione del dopo-Muro, come ci definiva lui. Ci mancherà la sua passione politica, la sua infaticabile attività culturale, la sua voglia di consegnare al futuro una nuova classe dirigente. Ci mancherà la sua figura pubblica, su cui in molti possono spendere parole. Ma a noi che abbiamo condiviso insieme a lui questi ultimi anni, mancheranno anche i suoi aspetti più umani. Quando nei colloqui ci ascoltava ad occhi chiusi tanto da farci sospettare che si stesse addormentando. Quando canticchiava parodìe inventate all'impronta sulle arie delle opere liriche prendendoci in giro. Quando beveva con gusto il suo bicchiere di vino rosso a tavola. Quando gli squillava il cellulare e si frugava nelle tasche mezz'ora prima di trovarlo. Don Gianni era così, brillante e un po' trasandato. Simpatico e testardo. Geniale e tormentato. Curioso di scoprire nuovi talenti. Ascoltava con pazienza e attenzione gli interventi dei ragazzi nei corsi di formazione, e si compiaceva di fronte a ragionamenti politici articolati. Si appassionava ai nostri percorsi e ci seguiva con lo sguardo benevolo di un uomo buono, sincero e disinteressato. Don Gianni non cercava poltrone, onori o prebende. Era un uomo libero, coraggioso ed intellettualmente onesto. Sapeva stare lontano dai riflettori per svolgere il ruolo di consigliere. Lo è stato, con affetto ed amicizia, di Bettino Craxi prima e di Silvio Berlusconi poi. Ma sapeva esserlo, in un certo senso e con le debite proporzioni, anche per molti di noi. Potevi chiamarlo a casa quando non diceva messa o non riposava e ogni volta c'era ad attenderti un buon consiglio o una riflessione lucida. Il suo entusiasmo era trascinante e e la sua energia resisteva all'incedere del tempo. Negli ultimi anni insieme ad Alessandro Giamoena aveva fondato Ragionpolitica.it, il suo giornale on line di cultura e formazione. E aveva raccolto attorno a questo progetto un gruppo di giovani capaci ed impegnati. La sua casa era la redazione. Nel senso che la redazione era proprio in un'ala del suo appartamento, allestita con scrivanie e computer. Anche solo questo forse dà in qualche modo l'idea dell'affetto e della disponibilità che Don Gianni aveva per i giovani. E forse spiega anche perché oggi tanti di noi possono testimoniare di essergli stati amici e di avergli voluto bene. * vicepresidente gruppo Pdl alla Camera