Donne in concerto per aiutare l'Abruzzo
{{IMG_SX}}«Garantisco che i soldi ricavati dal concerto di San Siro saranno spesi in modo corretto per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Ci metto la mia faccia. Tutte noi mettiamo la nostra faccia». Laura Pausini si fa garante, assieme a tutte le cantanti coinvolte, del buon fine dell'iniziativa di solidarietà «Amiche per l'Abruzzo», che il 21 giugno vedrà esibirsi allo stadio San Siro di Milano il gotha della musica italiana al femminile: una cinquantina di artiste guidate da Gianna Nannini, Elisa, Fiorella Mannoia e Giorgia. Il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, intervenuta alla presentazione di ieri, le ha ringraziate, spiegando che «questa iniziativa non è assolutamente politica, ma un gesto concreto di solidarietà. Sono lieta che dal concerto possa rinascere una scuola simbolo dell'Aquila come l'istituto De Amicis». Altre parti dell'incasso di «Amiche per l'Abruzzo» saranno destinate all'acquisto di case di legno per gli sfollati e alla Onlus «Aiutiamoli a vivere». Oltre al ricavato dei biglietti (25 e 150 euro, in vendita da oggi) ci sarà pure una raccolta fondi promossa da Mtv (partner principale dell'evento) e dalle principali radio italiane. Laura Pausini ha invitato anche Mina («Basterebbe un suo filmato o una telefonata») e ieri è arrivata l'adesione di Raffaella Carrà, ma non è lei la presentatrice che sta cercando il promoter Roberto De Luca. La conduzione dell'evento potrebbe essere affidata alle deejay dei 13 network radiofonici nazionali (fra cui RDS, Radio Rai, Radio Italia, RTL 102.5, Radio 105 e Radio Deejay) che trasmetteranno in diretta il concerto, che avrà dunque una platea potenziale di oltre 30 milioni di persone. Sul palco di San Siro, a partire dalle 16.30, ci sarà anche l'abruzzese Simona Molinari: «La mia famiglia ora vive in una tendopoli. Grazie a nome dell'Abruzzo». Anche Paola e Chiara si sentono altrettanto coinvolte nell'iniziativa: «Nostro padre è abruzzese e là abbiamo molti amici e parenti. Siamo sconvolte». Infine, l'auspicio di una loquace e vivace Loredana Berté: «Spero che vengano ricostruite prima le case e poi le chiese».