Santa Cecilia cala i suoi assi
Nonostante la buona volontà il cartellone 2008-09 non si dimostra tuttavia al livello delle annate migliori e mette insieme nomi noti e volti giovani o debuttanti a Roma (come il venezuelano Matheuz, Franck o Järi), ma senza troppi clamori né intuizioni inattese («una partitura monumentale, difficile per tutti, una cattedrale» dice il maestro). La parte del leone la farà come sempre comprensibilmente Antonio Pappano (nove presenze in cartellone) che aprirà la stagione il 24 ottobre con la Missa solemnis di Beethoven. Graditi quest'anno i compositori direttori di proprie musiche come Tilson Thomas, il cinese Tan Dun, ma tra le bacchette illustri spiccano Nagano, l'anziano e mitico Ghennady Rozhdestvensky, il mendelssohniano di ferro Kurt Masur, James Conlon, Temirkanov, Prêtre ma soprattutto Abbado (26-29 marzo sul podio dell'Orchestra Mozart, e tra i solisti la nipponica Mitsudo Uchida (l'Imperatore di Beethoven) e il violinista Ghidon Kremer (Concerto di Ciaikovsky). L'evento è rappresentato dalla commissione di una partitura a Hans Werner Henze: Immolazione (9-11 gennaio) su un testo poetico di Franz Werfel, già marito di Alma Mahler. «È la storia – racconta Henze – di un fuggitivo sulla riva di un fiume che uccide un cane che gli è affezionato. Ci sono due emozioni forti: la brutalità e la disperazione da una parte, la dolcezza e l'amore dall'altra». Per la cameristica invece barocco poco ma buono con la inaugurale Santissima Annunziata di Scarlatti affidata a Biondi (28 ottobre), le Sonate di Bach eseguite dalla Mullova, la Polifonia romana di Alessandrini, il Monteverdi sacro di Ton Koopman (19 maggio) e ancora la solita girandola di grandi pianisti con Pollini, Zimerman, Lupu, Campanella, la Argerich, Zacharias e molti valenti solisti dell'orchestra ceciliana. Di spicco il concerto con musiche di Arvo Pärt (27 gennaio). Da ricordare i bicentenari di Chopin e Schumann. In attesa del Festival del Belcanto di settembre (si preannuncia il Viaggio a Reims di Rossini) in cartellone solo un titolo operistico con il Gianni Schicchi pucciniano diretto da Jurovsky in congiunzione con l'inusuale Tragedia fiorentina di Zemlinsky. Ma un filo rosso sarà rappresentato anche dalla presenza di Mahler (Gustav ma anche Alma) con la Terza Sinfonia, il ciclo liederistico Il Canto della Terra e la Sinfonia Resurrezione. Esaltanti anche i concerti fuori sede, sia alla Scala come progetto scambio, sia a Lucerna, Vienna, Francoforte, Bratislava, ma anche a Palestrina e Siena. Intanto prima dell'estate tutto da godere il Festival Lang Lang (3-5 giugno), il lanciatissimo pianista cinese che si concederà sia in veste cameristica (anche con Cecilia Bartoli) sia in veste sinfonica (primo Concerto di Chopin).