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Troppo privato il Ghini «a sei zampe»

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Cosìsi comprende l'essenza della miniserie “Enrico Mattei, l'uomo che guardava al futuro”, con la regia di Giorgio Capitani, in onda questa sera e domani. Protagonista Massimo Ghini con Vittoria Belvedere nel ruolo della moglie del presidente dell'Eni, Greta. La sceneggiatura rispecchia i canoni che privilegiano l'aspetto umano dei personaggi, la narrazione scorre veloce, credibile: solo qualcosa di stridente fa capolino nell'immaginario del telespettatore troppo abituato alla presenza di Massimo Ghini sul piccolo schermo della fiction. Una sensazione che prende il pubblico più “anziano”, lo zoccolo duro di Raiuno che forse ricorda la figura di Mattei deceduto in un incidente aereo nell'ottobre del 1962. Ciò non toglie che Ghini ha fatto di tutto per immedesimarsi nel personaggio, riuscendoci. E si vede come si sia preparato studiandone gli atteggiamenti, il modo di parlare e di camminare. Da sottolineare infine che la serie dà credibilità all'ipotesi dell'attentato aereo in cui è morto Mattei. L'ultimo aereo che il fondatore dell'Eni ha preso, il 27 ottobre 1962, decollato da Catania non è mai arrivato a Milano Linate. Queste sono anche le ultime immagini della fiction: Mattei si rende conto di quel che gli sta accadendo. Ma appare sereno. Vittoria Belvedere è nel ruolo anche se talvolta appare troppo stereotipata nel personaggio a cui Raifiction ha voluto dare un'impronta più familiare ed intima.

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