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La conoscenza naviga sul Web

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Ilsapere naviga sempre più in rete. Non solo i più giovani apprezzano il Web per le loro ricerche di studio, ma il progetto di Google Book Search (la biblioteca mondiale in digitale) sembra prendere corpo sempre più, nonostante le inevitabili proteste che arrivano da ogni parte del mondo. L'Antitrust Usa ha messo sotto esame il patteggiamento di Google con gli editori, che consiste in una transazione in cui Google pagherà un copyright forfettario di 60 dollari per ogni titolo digitalizzato. L'Antitrust ha anche allungato i tempi della chiusura della vicenda, per offrire più tempo a chi detiene i diritti di decidere. Google negli Stati Uniti ha da mesi proposto una transazione, che prevede un diritto d'autore forfettario di 60 dollari per ogni libro passato allo scanner. Anche la Siae aderisce alla Class action (azione legale) contro il servizio di Google Book Search. Mentre la corte federale di New York ha posticipato al 4 settembre (dal 5 maggio) il termine entro il quale editori ed autori, italiani compresi, dovranno scegliere se aderire alla class action in corso in Usa tra autori ed editori americani e Google per il Book Search, servizio di digitalizzazione di opere letterarie (oltre 7 milioni di volumi) realizzato da Google in una serie di biblioteche americane. L'Associazione Italiana Editori (Aie) ha precisato che tra i libri già digitalizzati da Google, perché disponibili nelle biblioteche americane, ce ne sono centinaia di migliaia italiani. «Agli editori italiani ed europei è stata lasciata libertà di aderire all'accordo - ha spiegato il presidente Aie Federico Motta -. Il nostro ruolo sarà per ora quello di fornire tutte le informazioni che abbiamo sui possibili rischi di mercato che ne potranno derivare». Google ha raddoppiato il numero degli editori in Book Search e deciso di sborsare 125 milioni di dollari agli editori per firmare l'accordo sul copyright dei libri. In base all'accordo, i lettori sul Web potranno consultare online milioni di libri protetti dal diritto d'autore, per fare ricerche, ma soprattutto acquistare copie. Google, l'Authors Guild e l'Associazione Americana degli Editori, avevano raggiunto lo scorso ottobre un accordo che prevedeva la creazione di un Book Rights Registry, un registro delle opere volto a tutelare gli interessi di autori ed editori aventi diritto a compensi in base agli accessi ed alle sottoscrizioni, e, nel caso di libri ancora in commercio, in base alle vendite. In cambio Google ha la possibilità di ampliare enormemente l'offerta di libri in formato digitale del suo servizio «Google Ricerca Libri»; inoltre il patto permette a Google, e solo a Google, di digitalizzare le cosiddette «opere orfane» (libri o altro materiale senza un chiaro detentore dei diritti di proprietà intellettuale), cosa che ha creato qualche perplessità tra le associazioni antitrust. Azioni legali a parte, l'Era Tecnologica ha investito la cultura e questo ne è uno degli ultimi segnali. Entro qualche decennio il piacere della lettura perderà forse il suo odore cartaceo, la sensibilità tattile di avere tra le mani, o in borsa, un libro da leggere ovunque. Ma se questa perdita dovesse ampliare il numero dei lettori grazie al Web, ben venga la mega Library del futuro.

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