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Sofisticata ed eccentrica Patty Pravo torna a stupire

Patty Pravo

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Sofisticata, eterea, eccentrica, imprevedibile, anticipatrice di mode, dotata di una voce inconfondibile. Tutto questo è Patty Pravo, nome d'arte di Nicoletta Strambelli, da più di quarant'anni icona della musica italiana e cantante che non finisce mai di stupire per la sua capacità di spiazzare il pubblico con repentini cambi di stile musicale. L'ultimo esempio del suo talento camaleontico è l'emozionante «E io verrò un giorno là» che ha vinto il Premio della Critica all'ultimo Festival di Sanremo, superata nella serata finale solo dal pop radiofonico di Marco Carta e dalla chiacchieratissima canzone di Povia. Questa sera i suoi fan romani la potranno ammirare al Gran Teatro (h. 21) in un concerto dove la cantante proporrà i brani della raccolta «Live Arena di Verona», contenente tutti i suoi cavalli di battaglia più il brano sanremese e la struggente cover «E mi manchi tanto». Nicoletta Strambelli nasce a Venezia, ma da adolescente si trasferisce a Londra, dove un giorno alcuni suoi coetanei le parlano di un locale che sta rivoluzionando le notti romane. Inizia così la storia della «ragazza del Piper», di cui diventa un'assidua frequentatrice. Una sera del 1965 viene notata da Alberto Crocetta, proprietario del locale, che le chiede se canta bene come balla. Il suo vero nome era poco adatto a catturare l'attenzione del pubblico e così nasce Patty Pravo. Patty era l'appellativo più diffuso nella Londra della beat-generation, Pravo derivava dalle «anime prave» descritte da Dante. Poche settimane dopo esce il suo primo disco, «Ragazzo triste», versione italiana di «But you're mine», tradotta da Gianni Boncompagni. Il risultato è un grande e improvviso successo. Il pubblico impara subito ad associare il volto di Patty Pravo alla sua voce personalissima e prepotente, che ne fa un personaggio che migliaia di ragazzine vogliono imitare. All'inizio degli anni Settanta il 45 giri «La bambola», che vende nove milioni di copie e diventa prima in classifica in Spagna, Francia, Giappone e America latina, le regala la definitiva consacrazione. Il successo prosegue poi con brani come «Pazza idea», «La bambola», «Pensiero stupendo», «E dimmi che non vuoi morire», fino alla recentissima «E io verrò un giorno là».

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