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A Cannes si celebra il maestro con «Giù la Testa» restaurato

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Sergio Leone è nato nel gennaio 1929, dal regista del muto Roberto Roberti e dall'attrice Bice Valerian, ed è morto nella sua Roma il 30 aprile 1989. L'uomo che scoprì Clint Eastwood, e cambiò per sempre il cinema di genere italiano, sarà celebrato tutto l'anno. E sulla Croisette, nella sezione Cannes Classics, si vedrà (grazie al restauro curato dalla Cineteca di Bologna) una copia nuova di «Giù la Testa», film terminato da Leone nel 1971 che sconvolse il Western tradizionale raccontando la rivoluzione messicana del 1917, con le gesta del ribelle scozzese (James Coburn) e del ladro convertito all'eguaglianza sociale (Rod Steiger). Un film scomodo, bombarolo, come confermato dal titolo statunitense, «A Fistful of Dynamite» (un pugno di dinamite) e dalla sua scomparsa per circa un ventennio da distributori e palinsesti televisivi. Leone fu criticato per la violenza gratuita di alcune scene e per avere mostrato bambini che imbracciavano armi da fuoco. Mentre resta memorabile l'immortale colonna sonora di Morricone, con il suo «Sean Sean».  A Cannes, Leone ritroverà ora la sua platea migliore, quella del grande schermo. E per il direttore della Cineteca di Bologna, Gianluca Farinelli, dopo «Per qualche dollaro in più» (presentato alla Mostra di Venezia), il lavoro condotto dalla Fondazione di Martin Scorsese su «C'era una volta il West» e l'attenzione della Ripley che in Italia ha restaurato «Per un pugno di dollari», è ora la volta «del film più politico e metaforico di Leone. Nei prossimi mesi - ha annunciato Farinelli - ci dedicheremo a "Il Buonno, il Brutto, il Cattivo" che restaureremo con Sky. Poi, passeremo ai suoi paeplum, come "Sodoma e Gomorra" o "Il Colosso di Rodi". Stiamo anche preparando una rassegna per il festival di Lione, in accordo con l'Istituto Lumiere, presieduto da Bernard Tavernier e Thierry Fremaux. E nello stesso tempo lavoreremo per far conoscere lo sterminato Archivio Novi».

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