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«Pedro è un duro che mi ha insegnato tanto»

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C'èanche un vicino di casa affascinante ex calciatore che sempre nel film scombussola tutti i piani di Maxi cioè io e quindi dovrò tenermela con la paternità la gelosia l'amore». Un ottimo rapporto con il regista Velilla? «Nacho Garcia Velilla il regista di "Fuori menù" è un ottimo professionista. Con lui farò anche il mio prossimo film». Le piace Roma l'Italia? «Di Roma dell'Italia mi piace tutto. Il cibo, le persone, i monumenti, le abitudini, le tradizioni. Vorrei lavorare anche in Italia». Ha fatto tanto teatro, oggi ha scelto il cinema? «No il teatro mi piace anche se in questo momento un po' langue. Il cinema mi ha scelto». Cosa le piace al di fuori del suo lavoro? «Ho tanti Hobby. Mi piace viaggiare mi piacerebbe imparare altre lingue. Dedico tempo alla mia famiglia d'origine a gli amici cari. Vivo bene a Madrid e mi piacerebbe lavorare anche con grandi attori di teatro come Sam Mendez e registi come Peter Brook». È spagnolo ma non di Madrid? «Sono nato in un piccolo paese a nord della Spagna in una regione che si chiama La Rioja. Mio papà era un agricoltore e suonava nella banda del paese. Mia mamma casalinga. Abbiamo vissuto un'infanzia serena». A scuola era bravo? «Non ero uno studente brillante. Ho ripetuto qualche anno al liceo». In Spagna è un attore di successo? «Sì sono molto popolare». E l'incontro con Almodovar? «Almodovar mi ha visto e mi ha voluto per la parte di Benigni nel suo film "Parla con lei". Che ruolo bellissimo, l'infermiere che s'innamora di una ragazza in coma». E poi tanti altri film? «Sì "Malaeducation" per esempio sempre di Almodovar». Che ricordo ha del grande regista spagnolo. «Almodovar è molto duro, esige moltissimo durante le riprese ma con lui davvero s'impara tanto».

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