Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

La classe di Angela Hewitt sceglie il Romanticismo

default_image

  • a
  • a
  • a

PaolaPariset Clavicembalista e pianista canadese, circondata dalla fama internazionale di interprete di Bach tra i maggiori nel mondo, Angela Hewitt ha risposto con entusiasmo all'invito di Francesco La Vecchia, direttore artistico e musicale dell'Orchestra Sinfonica di Roma della Fondazione Roma, ed oggi pomeriggio nell'Auditorium Conciliazione eseguirà, sotto la bacchetta del Maestro, il «Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op.54» (1845) di Robert Schumann, andando un po' fuori dal seminato, veleggiando verso il Romanticismo e lasciandosi alle spalle l'amato Settecento. Creatura di straordinaria classe formatasi a Ottawa e a Toronto, la cinquantunenne artista sconfinò ben presto, portando nelle massime istituzioni musicali mondiali il suo Bach, di cui ha inciso per Hyperion tutta la produzione su tastiera, col raro tesoro di un tocco clavicembalistico leggerissimo, di una finezza interpretativa senza pari, di una cultura squisita, che promana dalla sua stessa sottile persona dall'impareggiabile portamento, per il quale – avendo anche studiato danza - fu chiamata «la Margot Fonteyn del clavicembalo». Nel 2008 la Hewitt fece il giro del mondo in tournée, presentando «Il clavicembalo ben temperato» di Bach: e a Roma, nel 2007 e 2008, ospite dell'Istituzione Universitaria dei Concerti suonò ancora Bach, i XXIV Preludi e Fughe dal «Clavicembalo ben temperato» in due serate, col «Concerto italiano» e le tipiche divagazioni e improvvisazioni alla tastiera, scaturite dalla profonda dimestichezza spirituale col grande compositore tedesco. Inevitabile che, come Giancarlo Menotti a Spoleto, Barrett Wissman a Cortona, la Argerich a Como, anche Angela Hewitt si innamorasse della bellezza specie delle piccole città d'Italia, istituendo nel 2005 un Festival Musicale annuale sulle rive del lago Trasimeno. Accolta dal calore e dalla simpatia degli orchestrali e del M° La Vecchia, Angela ci si mostrerà oggi in una nuova veste, eseguendo uno dei capolavori di Schumann (di cui pure ha inciso molto), composto inizialmente come Fantasia per pianoforte dedicata alla moglie Clara Wieck. Nel concerto odierno il M° La Vecchia dirigerà anche la Sinfonia n.101 detta «La Pendola» di Haydn, una delle dodici Sinfonie Londinesi (1791-95) la cui matura struttura compositiva ormai prepara Beethoven.

Dai blog