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Copperfield, una favola a colori

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Ebbenesì, quel mito di un ragazzino tutto dovere e letture, alle prese con un patrigno cattivo e a tratti maligno, torna in tv (e in Rai, con la collaborazione di Rizzoli), in due puntate dirette da Ambrogio Lo Giudice: quelle che verranno messe in onda domenica e lunedì, in prima serata su Raiuno. È il 1800, la cornice è inglese. Attorno alla rivoluzione industriale del paese Inghilterra gravitano vite spezzate, vittime: donne e bambini. Le fabbriche sono nel periodo del loro più grande splendore, i ragazzi - perlopiù orfani - vengono impiegati in lavori e sfruttati. È il destino dell'autore del romanzo-cult Charles Dickens, che a dodici anni viene destinato a una fabbrica di scarpe. Con l'aggiunta di una buona dose di sdolcinatezza, il film che la Rai si appresta a mettere in onda fa dimenticare il bianco e nero di qualche decennio fa, quando famiglie intere si appassionarono alla vicenda del piccolo David, in viaggio a piedi verso Dover, rinchiuso in un collegio, costretto dalla zia(stra) in casa. Il momento della rivalsa per David arriverà superati i venti anni, con l'aiuto di Agnes (Maya Sansa). È in quel momento che David (l'attore Giorgio Pasotti) - ormai divenuto avvocato nello studio dove lavora anche l'infido Uriah Heep(Gianmarco Tognazzi) - si innamorerà di Dora, già infelice amante del patrigno (Stefano Dionisi). Tra stratagemmi e inganni, i due riusciranno di nascosto a incontrarsi ma sarà troppo tardi: lei passerà presto a miglior vita, come successe alla madre del piccolo David tanti anni prima, quando rimase orfano. Il destino non fa sconti a nessuno: a prevalere la giustizia e l'onestà. Un film e un libro ricchi di valori, con morale nel finale.

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