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«Vi racconto la mia infanzia blues»

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Sononata a Pietrasanta. Sono la figlia di Zucchero Adelmo Fornaciari e Angela Figliè, casalinga. Sono cresciuta in ambienti soul e blues. Ma altro che vita rock and roll». Ha vissuto di più con la mamma o con il papà? «Molto di più con la mamma. I miei genitori si sono separati: io ero piccolissima. Non ho sofferto del distacco. Mio padre mi è sempre stato vicino. Ovunque fosse, ogni sera mi arrivava una sua telefonata. Voleva sapere della scuola, della giornata, di tutto». E sua sorella? «Ho una sorella più grande. Alice è una stilista. E poi ho un fratellino di 11 anni, nato dal rapporto di mio papà con la sua attuale compagna». Quando la musica è entrata nella sua vita? «Ho cominciato a strimpellare la chitarra e a suonare il piano. E ho imparato a cantare per merito (o per colpa, chissà) di papà e mamma. Mia madre aveva una bellissima voce». Un grande amore tra suo papà e sua mamma? «Zucchero, il mio papà, è rimasto stupito e folgorato dalla bellezza di mia madre». Da piccola com'era? «Un maschiaccio spericolato, amavo gli animali e, in particolar modo, i cavalli. Faccio e ho fatto equitazione». Una musa ispiratrice? «Tina Turner è un fenomeno». Chi ha creduto in lei per primo? «Mia madre». La musica può salvare il mondo? «In ogni caso può concorrere a salvare tutti noi e quindi anche il mondo». Che rapporto ha con la sua voce? «Ottimo. Fin da quando ho cominciato a fare provini per i musical». E Sanremo? «Essere su quel palco è un'emozione davvero profondissima. E poi ci sono stata con il mio papà e con tanti altri numeri uno della musica italiana». La vita è sempre più bella di una bella canzone? «Sì, ma una bella canzone può aiutare nei momenti difficili di una vita».

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