Il faraone Michael Jackson si tiene il suo tesoro
«Jacko», dopo il successo cosmico degli anni Ottanta ha vissuto un desolante declino fatto di, nell'ordine: numerosissimi interventi di chirurgia estetica (per diventare bianco e, dicono alcuni, per cercare di somigliare alla sua amica Liz Taylor ai tempi del film «Torna a casa Lassie»); una forma di ipocondria che l'ha portato ad isolarsi e perfino a dormire in una specie di sarcofago a tenuta stagna; dei processi per pedofilia. Il risultato è che oggi, nel 2009, Jackson, cinquant'anni, ha una salute malferma (sembra che gli cadano parti del viso), e debiti enormi, paragonabili solo alle sue manie. Si parla di un buco di 250 milioni di euro e più. La star statunitense, che da quattro anni si è ritirata in Barhein, per non finire con l'organetto e la scimmia sotto il ponte ha ceduto la faraonica residenza californiana, il «Neverland Ranch» e ha annunciato cinquanta concerti a luglio a Londra che hanno registrato, a pochi minuti dalla messa in vendita dei biglietti, il tutto esaurito. Il piano per il risanamento delle finanze prevedeva anche la vendita all'asta in California, dal 22 aprile a Los Angeles, dell'imponente collezione di oggetti del cantante-ballerino. Tra i «pezzi» più pregiati una sorta di maschera funeraria d'oro, tipo Tutankamon, con le fattezze di Jackson, un cavallo a dondolo autografato da Liz Taylor, una corona, quadri, una quantità infinita di guanti di paillettes (tutti destri), in totale duemila pezzi con i quali la casa d'aste Julien's pensava di realizzare più di dieci milioni di dollari. Alla fine il «faraone» Jackson ha bloccato tutto. Il tesoro resta con lui.