Brignano per L'Aquila
«Mia madre è originaria dell'Abruzzo e in questa regione ho trascorso la mia infanzia. Sento il bisogno di aiutare le vittime del terremoto attraverso la mia arte». Enrico Brignano si rimbocca le maniche e, a pochi giorni dal terremoto in Abruzzo, decide di andare in scena proprio per aiutare le popolazioni colpite dalla calamità. Lo show si intitola «Le parole che non vi ho detto» ed è in scena in questi giorni nella struttura di via di Tor di Quinto. Quello di martedì 21 aprile, però, sarà uno spettacolo speciale. Tutto l'incasso sarà devoluto in favore del Teatro Stabile dell'Aquila e delle sue maestranze. All'iniziativa hanno aderito tutti i protagonisti dello show: non solo Brignano ma anche Simona Samarelli, i tecnici, le maestranze e i produttori. Quel giorno nessuno di loro percepirà lo stipendio. Anche il Gran Teatro ha messo a disposizione la struttura gratuitamente. «Speriamo di fare un incasso stratosferico - si è augurato Brignano alla presentazione dell'evento - Così potremo staccare un assegno importante». Nel frattempo a L'Aquila si sta già lavorando per l'allestimento di una tensostruttura donata dalla Regione Emilia Romagna in cui ospitare gli spettacoli finché il Teatro Stabile dell'Aquila non sarà completamente ristrutturato. «Il ritorno alla normalità passa anche attraverso il teatro - dichiara Michele Trimarchi, presidente del Teatro Stabile dell'Aquila - È importante sentire attorno a noi l'affetto di chi fa questo lavoro. Va ricostruito non solo il teatro ma anche le sue risorse umane». Martedì sera il biglietto d'ingresso al Gran Teatro costerà 35 euro e non sono previsti diritti di prevendita. I tagliandi sono disponibili presso il circuito Greenticket. Un plauso all'iniziativa è arrivato anche da Alessandro Gassman, direttore artistico dello Stabile dell'Aquila e amico personale di Enrico Brignano. In collegamento telefonico con il Gran Teatro, l'attore ha sottolineato che è «la prima volta che il mondo dello spettacolo si mostra così compatto. Anche grazie a queste donazioni il teatro continuerà la sua attività culturale». Lo Stabile dell'Aquila, così come gli altri teatri della città, hanno subito gravi danni, più di venti persone che lavoravano nel teatro sono ora senza lavoro: lo spettacolo servirà, in particolare, per aiutare loro e le famiglie che hanno perso casa e lavoro. «Si può e si deve fare di più - conclude Enrico Brignano - C'è bisogno di rimboccarsi le maniche. Chiedo anche ai miei colleghi che si mettano una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio. Una città come L'Aquila deve poter riprendere la sua vita il più presto possibile».