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Alberto Bertoni e il filo che lega il padre al figlio

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Tra i libri usciti recentemente si segnala la bella raccolta poetica "Ricordi di Alzheimer" (Book, Ro Ferrarese) di Alberto Bertoni, che include testi lucidi, frontali (legati alla malattia del padre), come spesso succede quando vengono "liberati" i sentimenti che allacciano la vita e la morte con un'impronta lirica e narrativa. Un padre assunto come operaio nel '43 nello stabilimento di Maranello da Enzo Ferrari sembra essere, smemorato e spesso "assente", in bilico tra due esistenze, come fa capire Bertoni: "Ma come sono fatti i morti / con i quali tutti i giorni / chiacchiera mio padre?". Le fisionomie e i ricordi si annebbiano e i giorni del padre e del figlio vengono alternati come chiaro-scuri di una tela ad olio. Gli episodi appaiono stigmatizzati con nettezza e delicatezza, e la malattia svela un passo, un sussurro, un sogno. Un uomo "sbuca dal suo male", si affaccia ogni tanto dal suo isolamento costretto. La poesia che non nasconde la verità, che non avalla percezioni fasulle, plastificate, è quella destinata a rimanere con più forza.

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