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«No al commissariamento del Teatro dell'Opera»

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LorenzoTozzi Quello che doveva essere a tutti i costi evitato, ovvero uno scontro tra le istituzioni e le maestranze del Teatro dell'Opera, è invece pienamente in atto. Le organizzazioni sindacati hanno unanimemente dichiarato lo sciopero ad oltranza contro il commissariamento disposto venerdì scorso dal Ministero Beni e delle Attività culturali. Saltano così tutte le recite delle «Serate Diaghilev» ed anche quelle dei «Pagliacci» di Zeffirelli, che promettevano incassi pregiati. Ieri nella conferenza stampa di addio, Francesco Ernani ha detto la sua sull'affaire commissariamento. «La particolare situazione patrimoniale e quella economico-finanziaria dell'Opera – ha dichiarato Ernani - è sempre stata chiaramente evidenziata da me nei bilanci di esercizio dal 2000 al 2007, nonché nel bilancio revisionale 2008 approvato con proiezioni per il 2009 e 2010. Penso che la mia attività e la mia esperienza professionale siano state considerate nelle stanze del potere un "disturbo" da eliminare». Un addio nostalgico, il suo, al quale hanno partecipato molti collaboratori dell'Opera tra i quali Carla Fracci: «Spero che la cosa non finisca qui – ha detto la direttrice del ballo - in questo modo ignobile. Spero ci sia coscienza ed intelligenza: un teatro va portato avanti da persone che lo conoscono». Sembra ormai che il dado sia tratto. Il commiato dignitoso ma anche addolorato di quello che qualcuno ha definito il Sovrintendente galantuomo, capace per anni di chiudere in pareggio i bilanci del teatro e impedire col suo operato scioperi o dimostrazioni di protesta, non poteva non suscitare repliche piccate da parte del Comune. Il sindaco, ora commissario per tre mesi, si è detto - ad esempio - meravigliato che «un professionista serio come Ernani insista a non prendere atto delle cifre sui conti del teatro dell'Opera. Al netto del taglio del Fondo unico per lo Spettacolo (FUS), rimettendo i soldi che c'erano l'anno scorso, siamo sotto di 5 milioni di euro e questo non si può negare. Con questo disavanzo il ministero era obbligato a commissariare». A chiare note il direttore artistico Nicola Sani ha enumerato i molti progressi compiuti dal Teatro nella sua gestione. Nel primo trimestre dell'anno il Teatro ha registrato 5400 in più che nello stesso periodo dello scorso anno con i milione e 600 mila euro di incasso. Le cifre parlano chiaro: 9500 spettatori per «Ifigenia» diretta da Muti, 11 mila per l'«Aida» fantasy di Bob Wilson. Per il presidente della Regione Piero Marrazzo, «professionalità e competenza» di Francesco Ernani «non possono essere messe in dubbio». Mentre Per l'assessore alla Regione Giulia Rodano, «l'imposizione del commissariamento del Teatro dell'Opera da parte del governo è un grave vulnus nel rapporto tra le istituzioni. Siamo nella condizione di non poter controllare come saranno spesi i soldi che la Regione versa ogni anno al Teatro dell'Opera. Finché non sarà ripristinata una condizione di normalità istituzionale, la Regione non può che congelare gli impegni di spesa. Se il comune vuole andare avanti da solo, ignorando il rapporto con le istituzioni coinvolte se ne assume tutte le responsabilità».

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