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La storia di Bakhita, nata nel Darfur (1869), rapita all'età di 7 anni, venduta più volte, umiliata da innumerevoli violenze fisiche e morali e poi diventata suora in Italia, è ora una fiction.

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Diventatasuora canossiana nel 1896 a Schio, in provincia di Vicenza, viene canonizzata Santa il 1 ottobre 2000, dopo che il 1 dicembre 1978 Papa Giovanni Paolo II firmò il decreto dell'«eroicità delle virtù della serva di Dio». «In Senegal ci sono più musulmani che cattolici e tutti viviamo in modo pacifico - ha detto Fatou, attrice musulmana, da 8 anni in Italia che fa la commessa in un negozio di abbigliamento -. Per me tutte e due le due religioni sono uguali, perché entrambe credono in Dio. Prima di lavorare come attrice in questa fiction non ero mai entrata in una chiesa: mi sono molto emozionata quando sono entrata nella chiesa di Schio dove è sepolto il corpo imbalsamato di Bakhita. E qualcosa mi ha arricchito interiormente. Bakhita ha insegnato a tutti noi che occorre essere semplici, imparare a perdonare e ad aiutare la gente. Anch'io ho avuto un'infanzia difficile, proprio come lei. Ed è per questo che ogni volta dico alle persone che dobbiamo sempre pensare in positivo. Dopo questo ruolo, tornerò a fare la commessa, perché devo aiutare la mia famiglia, come fanno tutti gli africani, ma se capiterà qualche altra occasione nel cinema la prenderò al volo. Non me l'aspettavo proprio di essere scelta, ero così ansiosa che sul set mi sono riempita di brufoli». Stefania Rocca, dopo i successi del musical televisivo di Raiuno «Tutti pazzi per amore» grazie al quale ha vinto il Telegatto, in «Bakhita» interpreta il ruolo di Aurora Manin, la cui infanzia è stata segnata dalla presenza della suora, prima bambinaia proprio in casa Manin. «Questa è una storia di grande modernità, fa emergere la paura del diverso, insieme con la scoperta che ci aiuta a comprendere come spesso proprio il diverso sia più puro di chi è abituato, come molti di noi, a vivere di pregiudizi». Il regista Campiotti ha poi dichiarato che la scelta di Fatou è arrivata dopo molti provini: «Cercavo una persona credibile come Santa, di poche parole, con un bel sorriso e la luce begli occhi. Il film racconta una storia di cento anni fa ma che continua a parlare a tutti noi, soprattutto in questo particolare periodo storico».

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