Grand Tour con la scuola
.Sono i cosiddetti «viaggi di istruzione» che vanno per la maggiore nella scuola italiana. Motivo primo di dibattito tra genitori e docenti. Pensiero fisso dei ragazzi. Servono a poco, queste gite scolastiche: notti in bianco a rovinare alberghi, e la mattina tutti sonnecchiano in pullman. Ma quel che è peggio, sono antidemocratiche. Perché c'è sempre qualcuno, in una classe, che non può avere dal padre la metà di quel che guadagna in un mese per uno spicciolo di vacanza. E che dunque, alla gita scolastica non ci va. Il massimo della depressione. Il massimo dell'ingiustizia, in una scuola che si professa pubblica, e dunque accessibile a tutti, anche quando fa i viaggi di istruzione. Bel motivo di riflessione per il ministro Gelmini. Intanto ha cominciato a pensarci l'Associazione Mecenate 90, la onlus che promuove la collaborazione tra pubblico e privato per valorizzare il Bel Paese. Ha inventato, e varato d'intesa con il Miur e il Ministero dei Beni Culturali, un concorso che potrebbe segnare il giro di boa in tema di gite scolastiche. «Partiamo da un concetto base - dice Ledo Prato, segretario generale di Mecenate 90 - La prima cosa che uno studente italiano deve conoscere è il proprio Paese. Chi siamo, qual è la nostra storia. Per questo agganciamo il concorso alla ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, che si celebrano nel 2011». Com'è nato in pratica «Alla scoperta del tuo Paese»? «Cercavamo una idea innovativa - spiega Prato - per stimolare i ragazzi a conoscere più da vicino città, borghi, ma anche fabbriche, aeroporti, grandi stazioni, alberghi che consentono all'Italia di essere meta sognata da tanti viaggiatori in tutto il mondo. E volevamo mettere al centro i ragazzi, dando loro la possibilità di scegliere una meta, gemellarsi con un'altra scuola e diventare i "ciceroni" delle proprie città». Con gite a costi accessibili a tutti. «Gli istituti partecipanti potranno godere delle convenzioni che stiamo preparando per ottenere sconti sui viaggi in treno o in aereo, negli alberghi e così via. I viaggi si faranno in periodi di bassa stagione. Sono previsti interventi di sostegno da parte delle singole scuole e del Ministero dell'Istruzione per i ragazzi che provengono da famiglie a basso reddito o per i portatori di handicap». Che i ragazzi siano interessati a conoscere le bellezze e la storia d'Italia Prato è convinto. «Ma a una condizione. Che siano loro a progettarsi il viaggio, a raccontare la propria città anche oltre il patrimonio culturale, di conoscere da vicino prima di tutto gli abitanti e poi anche le bellezze storiche, artistiche e monumentali. Siamo un Paese fatto di tante culture, e storie. Sarebbe straordinario se i ragazzi, incoraggiati da questa esperienza, diventassero promotori presso le loro famiglie del viaggio in Italia».