Un enigma che affascina e avvince
Raiunolo ha riproposto in due puntate: la prima è andata in onda ieri; la seconda questa sera, si scontra con il GF9 su Canale 5 con possibilità di sottrargli audience. Nel ruolo del protagonista l'attore Johannes Brandrup se la cava con discreta credibilità: arrestato mentre ruba nel cimitero ebraico è portato nel manicomio di Collegno perché appare squilibrato. Lo smemorato viene riconosciuto da Giulia (Gabriella Pession), secondo la quale si tratta di suo marito Giulio Canella; in seguito però un'altra donna, Rosa (Lucrezia Lante della Rovere) crede di riconoscere nell'uomo Mario Bruneri, tipografo e truffatore. Chi delle due ha ragione? E soprattutto chi è lo smemorato? Le impronte digitali danno ragione a Rosa, ma Giulia non demorde e la parola passa al tribunale. La fiction con la regia di Maurizio Zaccaro ripercorre la vicenda con qualche piccola "licenza poetica" dalla realtà. Le scene girate nel manicomio sono le più immediate per la commozione che ne deriva. L'uomo infatti ad un certo punto nel vedere il personaggio della Pession mormora il nome Giulia, facendo intuire che forse potrebbe essersi aperto qualche spiraglio nel buio della sua mente. Psicologicamente la storia avvince, la fiction non sembra raccontare soltanto un fatto di cronaca, ma punta sul mistero della memoria perduta, affascinante anche oggi ed ammicca alle vicende storiche dell'epoca. "Lo smemorato di Collegno" ha già avuto la consacrazione nella commedia cinematografica italiana grazie alla parodia, dal titolo omonimo, che nel 1962 ne fece Totò. Marida Caterini