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«Quell'uomo senza ricordi specchio dell'Italia bigotta»

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Ha fatto scorrere fiumi di inchiostro, ispirando grandi scrittori come Sciascia e Pirandello e sconvolgendo, nel 1926, l'Italia fascista. Da allora sono trascorsi 83 anni, ma l'enigma de «Lo smemorato di Collegno» resta. L'uomo che perse la memoria non ha ancora una soluzione e stasera Raiuno ripropone l'ultima puntata di quest'affascinante storia, diretta da Maurizio Zaccaro, ispirata all'omonimo romanzo di Lisa Roscioni, prodotta da Susanna Bolchi e Aureliano Lalli-Persiani, con Lucrezia Lante della Rovere, Gabriella Pession e Johannes Brandup. ,Lucrezia della Rovere, come ha affrontato il complesso personaggio di Rosa Bruneri? «Due famiglie si contesero lo smemorato: quella veronese dei Canella, certa di ritrovare il professore Giulio, insigne filosofo cattolico disperso in Macedonia e quella di Mario Bruneri, un impostore pregiudicato che, forse, finse l'amnesia per sfuggire il carcere. Si tratta di un complesso caso giudiziario terminato in Cassazione nel 1931, ma anche di una grande storia d'amore dove due donne si contesero lo stesso uomo e marito. Rosa, il mio personaggio, è una popolana torinese, fredda e introversa, che rivendicava il marito. Ma alla fine, non si sa come, ottenne solo una bella casa per sè e per il figlio». Il caso dello smemorato alla fine si risolse in uno scandalo da coprire... «Alla vigilia del Concordato, si misero in mezzo i poteri della Chiesa, che sollevarono il problema etico, anche perché Canella era amico di padre Agostino Gemelli. Ma anche del governo fascista: i Canella per aver ragione ingaggiarono un uomo del regime come legale, il Farinacci, mentre Mussolini era fiero di far vedere come gli uomini dal fronte riuscissero a tornare a casa. Su tutto domina la storia d'amore. Rosa, la proletaria torinese, resta sconvolta da come Giulia Canella si sia messa in casa un marito non suo, per amore, per comodità o per timore di esaltare lo scandalo, visto che era rimasta pure incinta. È l'affresco di un'Italia che portava i suoi segreti fino alla tomba. Oggi non sarebbe così, tra prove del Dna e confessioni mediatiche». Ha finito di girare la fiction Raiuno, «Donna detective»? «Non ancora, finiremo le riprese a Roma, il 7 agosto e la serie andrà in onda a fine anno, con Kaspar Capparoni (mio marito sul set), Stefano Masciarelli, Anna Ammirati e Flavio Montrucchio». Altri progetti? «È in uscita il film di Donatella Maiorca "Viola di mare": io interpreto una libertina baronessa francese nella Sicilia dell'800 che, per gioco, ha un rapporto lesbico con una ragazza omosessuale, la Solarino, innamorata di un'altra (Isabella Ragonese)».

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