Pino Daniele: "Voglio produrmi da solo come Renato Zero"
{{IMG_SX}} Dietro le lenti verdi degli occhiali da sole hi-tech, Pino Daniele fa lo sguardo furbo. Di chi la sa lunga. Il 27 marzo uscirà il suo nuovo cd «Electric Jam», il primo capitolo di un lavoro più ampio che verrà completato a novembre da «Acoustic Jam». Pino Daniele, il nuovo cd con sei brani uscirà nei negozi a 9 euro e 90. Un segnale contro la crisi del mercato discografico? «Non c'è dubbio. Abbiamo cercato di favorire le vendite salvaguardando il concetto. Sono un artista legato all'album ma è necessario pensare ad altre forme di proposta artistica». L'ultimo cd di Renato Zero è stato autoprodotto e autodistribuito. Potrebbe farlo anche lei in futuro? «Mi sembra una strada interessante che potrei seguire anch'io. Magari mi potrei affidare all'esterno solo per la distribuzione. D'altronde oggi le case discografiche principali sono due e rimangono in piedi grazie ai loro cataloghi. Ma in futuro la discografia avrà grossi problemi». Torniamo al suo «Eletric Jam». Qual è il filo conduttore dei nuovi brani? «Questo primo capitolo rispecchia la mia anima blues e rock. Poi c'è un'altra parte di me, più raccolta e intimista, che si rifa alla melodia napoletana e al cantautorato e che troverà spazio nel secondo capitolo "Acoustic Jam". È stata una divisione del materiale molto naturale». Lei è stato ospite e padrino nell'ultimo Sanremo di Bonolis. Si è divertito? «Ho suonato la chitarra e ho cantato i miei brani. Cosa chiedere di più? Ci sono andato con Silvia Aprile con cui abbiamo sviluppato un progetto interessante. Ma la televisione ormai prevale su tutto». Cosa intende dire? «L'apparire ha preso il posto dei contenuti. Non è importante quello che si fa ma che ci si faccia vedere in tv. È un cambiamento epocale. Se c'è uno che vince con il televoto una trasmissione come "Amici", è ovvio che poi con il televoto vinca anche Sanremo». Nel nuovo cd anche la collaborazione con J-Ax. Com'è nata l'idea? «Ho sempre cercato la sintonia con altri artisti, soprattutto con i giovani. Da Irene Grandi a Giorgia, da Lorenzo Jovanotti ai 99 Posse, passando per Noa e Almamegretta. J-Ax mi è sempre piaciuto, è tosto e metropolitano. Ho scelto, ancora una volta, di entrare in sintonia con i giovani, per comunicare. Per me la musica è prima di tutto comunicazione».