Il disfacimento di un'epoca e le connivenze col fascismo
Esi basa su una scrittura collettiva che, partendo dai tratti realistici di un interno borghese, la regia di Lisa Ferlazzo Natoli guida nelle dinamiche di una grande famiglia di imprenditori d'origine ebraica. Una famiglia che ha vissuto fino a quel momento in una relativa tranquillità non priva di qualche opportunistica connivenza col fascismo. E che, colta nel corso di una riunione di tre giorni nella casa dell'infanzia, in una Trieste da sempre territorio di frontiera di persone ed etnie diverse, si fa strumento di indagine di un momento di passaggio fra gli anni di una guerra recente e di quella che sta per iniziare. Mentre l'attesa in giardino di un ospite straniero accompagna con l'enigmaticità della sua imprevista presenza e delle sue ragioni sconosciute il sapore di antica consuetudine che pervade l'incontro. Dove l'ombra del disfacimento di un'epoca penetra come un'eco premonitrice di scelte foriere della propria e dell'altrui rovina. Insieme al delinearsi di una piega inattesa della storia che qui si snoda sui rumori della casa e le cronache di regime riportate dal suono di una radio lontana.