Sos Teatro dell'Opera
LorenzoTozzi I dati parlano chiaro e sono dalla parte del Teatro dell'Opera. «Abbonamenti in aumento – afferma con soddisfazione il direttore artistico Nicola Sani - dodicimila spettatori per l'Aida di Wilson, nove recite esaurite del Blue Planet di Greenway e l'accoglienza calorosa anche ad un'opera meno consueta come l'Ifigenia in Aulide di Gluck magistralmente diretta da Muti sono tutti segnali incoraggianti». Eppure la vita dell'Opera di Roma travalica da qualche tempo la cronaca musicale per invadere quella della politica culturale. Non si sono ancora spenti gli echi del successo riportato da Muti ed ecco addensarsi all'orizzonte segnali di guerra in uno scontro muro contro muro che non fa certo bene al Teatro. Al lumicino i rapporti tra Alemanno e il Sovrintendente Ernani e il Ministro Bondi ha annunciato l'avvio della procedura di commissariamento del Teatro. Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato al sindaco le loro esigenze, chiedendo che tutto passi attraverso il Consiglio di Amministrazione dell'Ente fissato per martedì. Minacciano così scioperi tra il 24 ed il 29 marzo con annullamento di quattro recite di «Ifigenia» e altrettante de «Il re nudo» di Lombardi. E se Alemanno ha offerto a Muti l'incarico di direttore musicale del Teatro, sino a poco fa occupato da Gelmetti, il maestro, prudente in tanta bagarre, ha chiesto tempo per decidere. Appare però poco probabile che Muti possa accettare in questa situazione di lotta tra guelfi e ghibellini. Soddisfatto della candidatura di Muti il direttore Sani: «L'arrivo del Maestro sarebbe il vero, grande, autentico segnale di rilancio per un Teatro che aspira a posizionarsi come teatro d'opera internazionale. Dopo l'esperienza di Muti con l'Otello e il conseguente avvio della nuova stagione con importanti registi di fama internazionale l'Opera ha dimostrato di poter autorevolmente rappresentare una delle più importanti realtà nello scenario della lirica in Italia e all'estero». Altro segnale chiaro e forte è intanto venuto dal presidente della Regione Marrazzo, contrario al commissariamento: «La procedura appare non adeguata agli obiettivi di rilancio del prestigioso Ente lirico e dannosa poiché incide gravemente sulla certezza delle regole di funzionamento della Fondazione».