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Il samurai che ispirò Van Gogh

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GabrieleSimongini Da samurai a pittore di successo. Da guerriero a insuperato cantore della multiforme bellezza del mondo. Ecco la sorprendente parabola di Utagawa Hiroshige (1797-1858), maestro giapponese di stampe policrome che hanno fortemente influenzato gli impressionisti e soprattutto Vincent Van Gogh. E così è un vero e proprio evento la prima mostra italiana dedicata a Hiroshige, curata da Gian Carlo Calza e inaugurata ieri nel Museo Fondazione Roma, per iniziativa del suo Presidente, Emmanuele Francesco Maria Emanuele. Ne sono protagoniste ben duecento incisioni su legno provenienti dalla Honolulu Academy of Arts e ordinate in cinque sezioni: «Il mondo della natura», «Cartoline dalle province», «La via per Kyoto», «Nel cuore di Tokyo», «Il vedutismo di Hiroshige nella prima fotografia giapponese». Acutissimo e sensibile osservatore, fedele al rito della contemplazione e della meditazione, Hiroshige ha colto e ritratto con eguale passione gli aspetti infinitesimali e le manifestazioni più grandiose della natura, piante, animali, vulcani, il mare, i più variabili fenomeni atmosferici. E anche gli esseri umani, raffigurati magari nelle loro attività quotidiane o nel momento degli svaghi più diversi, non sono protagonisti privilegiati ma presenze che hanno la stessa paritetica dignità delle anatre mandarine che giocano nell'acqua o di un mazzo di peonie. Un solo respiro sublime anima tutte queste opere, culmine del genere «Ukiyoe» (immagini del mondo fluttuante) che ha avuto in Giappone un successo senza pari. E l'armonia naturale, gli straordinari tagli pre-fotografici, la sintesi formale, il realismo di queste xilografie hanno rapito gli impressionisti e profondamente emozionato l'animo ipersensibile di Van Gogh che realizzò diverse copie da Hiroshige quasi per impossessarsi dei suoi segreti. Ritraendo i luoghi più belli del Giappone queste incisioni, spesso stampate in diecimila esemplari ciascuna e destinate quindi ad un'ampia diffusione oltre che ad una fruizione a carattere domestico, contribuirono a far conoscere meglio il Paese del Sol Levante ai suoi stessi abitanti.

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