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Eliseo

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Lavicenda è tratta dal romanzo pubblicato nell'aprile 1999 dalla scrittrice croata Slavenka Drakulic, «Come se io non ci fossi», in cui si narrano le atrocità dei campi di prigionia del conflitto di pulizia etnica in Bosnia. Nell'indifferenza del mondo, venivano istituite le cosiddette «stanze delle donne», ovvero luoghi di violenza in cui erano tenute rinchiuse le giovani più belle. La protagonista è S., una normalissima ragazza con un debole per i vestiti rossi e morbide scarpe di marca italiana. A ventinove anni un soldato viene a prelevarla nel villaggio dove sostituisce una maestra elementare malata. La sua tragedia è ripercorsa a ritroso, quando è ormai profuga a Stoccolma, descrivendo le sopraffazioni vissute da lei e dalle altre donne, corpi usati come campi di battaglia di ogni guerra. Si mette a nudo il tragitto interiore intrapreso dopo la scoperta dell'attesa di un figlio dello stupro e si condanna il silenzio internazionale di fronte a un dolore impossibile da superare, destinato paradossalmente a trasformarsi in vergogna per chi lo ha subito, invece che per chi lo ha provocato. Queste donne hanno perso tutto, anche i loro nomi: sono diventate lettere puntate, cifre alfabetiche indistinte. T.d.M.

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