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La crisi si abbatte anche sugli Oscar

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Così nella notte degli Oscar si è sentita la mancanza anche di Clint Eastwood, che era pronto a candidarsi per la migliore regia con ben due pellicole, «Gran Torino» e «Changeling». Persino «The Wrestler», dopo il trionfo alla Mostra del Cinema di Venezia, ha avuto solo due nomination per miglior attore (Mickey Rourke) e miglior attrice non protagonista (Marisa Tomei). Altra stranezza di questo Oscar, le feste, quest'anno meno sontuose, con doni meno costosi e spese meno stravaganti: la crisi economica ha colpito inevitabilmente anche questa 81esima edizione degli Oscar. Mentre sempre più americani sono costretti a stringere la cinghia e sono in pericolo di restare senza lavoro, diventa sempre più imbarazzante per i divi di Hollywood sfilare sul red carpet con abiti e gioielli da 200 carati. Molti i party cancellati, si sono svolti solo il leggendario party di Vanity Fair e quello di Elton John. Si calcola comunque che la cerimonia degli Oscar, in programma ieri notte al Teatro Kodak e condotta da Hugh Jackman, abbia innescato un giro d'affari di oltre 130 milioni di dollari a beneficio dell'area di Los Angeles. Mentre la statuetta postuma per Heath Ledger, come miglior attore non protagonista nei panni del Joker del «cavaliere Oscuro», era scontata fin dall'inizio, come la consegna dell'Oscar per l'opera umanitaria a Jerry Lewis, altre side sono andate avanti sul filo del rasoio. Quella, ad esempio, tra i film «Il Curioso Caso di Benjamin Button» e «The Millionaire». Mentre i Brangelina erano nominati per le loro interpretazioni da protagonisti, altri duelli appassionanti sono stati quelli per la miglior attrice, tra Meryl Streep e Kate Winslet, e gli attori, Sean Penn Mickey Rourke.

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