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Youssou N'Dour: "Si alle ronde"

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Ma il brano, cantato splendidamente all'unisono da Pupo, Paolo Belli e la star africana Youssou N'Dour (con la partecipazione straordinaria, ieri sera, di Gianni Morandi) ha finito per aprire fronti dialettici anche nel gruppo, davanti alla scottante questione delle ronde. Sulle quali, il primo a dirsi favorevole è proprio il senegalese: «Servono per garantire la sicurezza di tutti. Anche della maggioranza degli immigrati che si vedono accomunati, attraverso la semplificazione mediatica, a quei pochi che commettono brutte azioni». Quanto all'atteggiamento degli italiani nei confronti degli stranieri, N'Dour trova che «la popolazione sa essere tollerante e accogliente, mentre è il governo a comportarsi con una durezza che pare eccessiva». Sulle ronde il suo alleato è Pupo: «Vi partecipano anche cittadini extracomunitari: pensare a una soluzione del genere non vuol dire mica essere fascisti!». Scuote la testa perplesso Gianni Morandi, e Paolo Belli ritiene che invece si possa fare meglio «dotando la polizia di maggiori risorse, e assicurando il rispetto delle regole da parte di tutti», "L'opportunità", svelano i protagonisti, fa parte di un progetto più ampio di beneficenza cui ha partecipato la Nazionale Cantanti: in 26 hanno cantato i cori nel cd che oltre al pezzo sanremese comprende classici riarrangiati come "Nel blu dipinto di blu", "La canzone del Sole", Uno su mille", "La forza della vita", "Si può dare di più". I fondi saranno destinati alla Fondazione Parco della Mistica di Roma (fortemente sostenuta anche da Raoul Bova e Totti), ed è in vista, il 21 maggio, la Partita del Cuore a Torino, contro assi come Del Piero e Totti. «Quando cominciammo, 29 anni fa», scherza Morandi, «io e Mogol eravamo già vecchi. Ma se oggi lo lasci in panchina, a 72 anni, ancora s'incazza». Pupo, che è stato uno dei motori dell'iniziativa, e che a marzo tornerà su Raiuno con "I raccomandati", qui a Sanremo ha preso alloggio in un albergo accanto al casinò: «Per dimostrare a me stesso e a tutti che sono guarito. È qui a due metri, ma non ci entrerò mai più». Ha scritto la musica di questa canzone, che «veicola un messaggio semplice ma impegnativo. Che forse va ripetuto finché non entrerà nella testa di tutti. Comunque la si pensi».

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