Meglio di Woody
M'è toccato spesso, nei festival, di ascoltare Woody Allen con la sua voce, ma quando poi, nelle nostre sale, ascoltavo, dietro al suo volto, la voce di Lionello, diceva sempre (e lo dicevo anche a lui): "Questo sì che è Woody Allen, la faccia giusta con la voce giusta, ora nasale, ora farfugliante, ora spaventata dalla vita! Altro che l'inglese, che vedrei benissimo dietro a qualsiasi altra faccia!" Il dono di Lionello, la sua gran trovata: aveva capito Woody Allen più di quanto lui stesso si capisse, (o volesse svelarsi), e ne aveva fatto, con le sole modulazioni della sua voce, un personaggio nuovo, anzi, quello "vero". Che d'ora in poi ci mancherà come ci mancherà quella caricatura seria al Bagaglino del Presidente Andreotti priva di un solo elemento, la statura, perché lui era molto più basso del suo modello. Nel resto lo rispecchiava quasi specularmente, con umorismo certo, ma anche con rispetto signorile. Lontano, lontanissimo da quella maschera polemica ch'era stata invece fatta indossare senza nessun riguardo a quell'altro nostro grande attore che era Toni Servillo nel "Divo".