Seviziate, strangolate, brutalizzate Non è noir se non ci scappa la morta
Si moltiplicano intanto gli scrittori neri (da Faletti a Camilleri, da Lucarelli a De Cataldo, Carofiglio, Leoni e Selvetella), oltre a fiction e film ispirati ai loro romanzi. Si distingue dal panorama attuale il Neonoir, gruppo romano che teorizza la centralità del «punto di vista di Caino», prospettiva narrativa che coincide con lo sguardo dell'assassino. Una cosa è certa, il noir italiano negli ultimi anni racconta miti, splendori (pochi) e miserie (molte) della contemporaneità. Per De Cataldo «il ritratto che ne deriva è agghiacciante: tra corruzione patrimoniale e morale, ossessione del successo come garanzia di immortalità». Ma in alcuni noir l'adesione alla realtà si confonde «come un affresco pubblicitario. Pubblicità di se stessa, nel vuoto della propria irrilevanza». Ma quali trasformazioni ha prodotto il boom del noir nell'immaginario del lettore e dello spettatore? A fare il punto sulla questione ci ha pensato ieri «Roma Noir 2008», sesta edizione dell'appuntamento annuale con il romanzo nero dell'Università di Roma La Sapienza, che affronta i temi principali della letteratura di genere. Quest'anno Roma Noir ha proposto un confronto multidisciplinare e internazionale fra docenti di letterature europee ed extraeuropee, critici e studiosi, sul tema «L'amore ai tempi del noir». Un classico nella tradizione della narrativa nera della rappresentazione delle emozioni sentimentali e amorose. Esistono nuovi modelli, linguaggi e stili che agiscono nel noir contemporaneo, che esibisce e rivendica per molti aspetti i suoi caratteri di novità o, sostanzialmente, si confermano cliché consolidati. Dalle origini della letteratura noir ad oggi, l'amore ha profondamente condizionato l'immaginario degli scrittori di genere, che lo descrivono come un insano e indissolubile legame con l'altro tema ad esso speculare, quello della morte. Dalle inquietanti eroine femminili di Edgar Allan Poe al claustrofobico rapporto sentimentale di «Arrivederci amore, ciao» di Massimo Carlotto, l'amore sembra infatti rappresentare l'elemento chiave del noir: sentimenti di possesso, gelosia e odio coniugale, hanno ispirato le più efferate storie di crimine che siano mai state raccontate. Non ultimo il racconto «Bordertown» da cui è stato tratto un film su una serie di misteriosi omicidi perpetrati ai danni di giovani donne in una città del Messico: gli omicidi, realizzati in accordo tra bande di narcos e di poliziotti, servono in realtà a realizzare film sadomaso iperrealisti, i cosiddetti «snuff». «Dal convegno è emerso che le figure femminili al centro dei noir diventano sempre vittime - ha spiegato Elisabetta Mondello coordinatrice del progetto Roma Noir -. Le immagini femminili, siano esse femme fatale, donne complici di boss malavitosi, schiave del sesso o vittime di serial killer, sono sempre legate alla diade Amore e Morte. Questi personaggi negativi che nascono nella realtà non esistevano affatto fino a venti anni fa. Filo conduttore del noir è una tendenza realistica che intriga lettori di tutto il mondo. Un po' ovunque nelle storie nere affiora l'immagine di una donna stretta nel suo sogno d'amore che paga con la violenza e a volte fino alla morte per la sua voglia di amare a tutti i costi».