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Quel sogno chiamato volare

Daniela Martani

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Sarebbe un sogno, un giorno, interpretarla all'Ariston: cantare è una delle cose che mi rende felice, e lo dico in queste ore non semplici per me. Poco fa ho ricevuto la lettera della Cai che mi comunica il licenziamento: trovo aberrante averlo saputo dai Tg, e lo impugnerò. Ho sempre tenuto molto al mio lavoro, così come alle mie passioni. Io non ho avuto il dono naturale della voce come Giorgia, l'ho costruita con molte lezioni, e serate nei locali dove affrontavo pezzi "graffiati" come "Roxanne" dei Police, o i capolavori di Mia Martini. Al Festival non c'è più il leggendario Pippo, ma quel catalizzatore di Bonolis: non sarebbe stato male potergli proporre una delle mie cose, come "Ragazza bella", dove ripercorro gli anni felici dell'adolescenza, prima del disincanto della vita adulta. Vorrei cantare i sentimenti, così difficili da gestire ma ineludibili. Aspetto che il mio amico Federico Zampaglione dei Tiromancino trovi l'ispirazione per quel brano che da tempo mi ha promesso. Intanto, ascolterò con curiosità il Festival, con il suo cast per giovani e anziani, e quella contaminazione imprescindibile con gli artisti usciti da reality e talent show. Io vivo, nel bene e nel male, nel provvisorio faro di popolarità del "Grande Fratello", ma per due anni ho fatto i provini per "X Factor". Dicono sia stata una paparazzata con il mio amico Giletti a precludermi la partecipazione allo spettacolo della Ventura. E qualcuno sostiene che sarò a "La Fattoria". Se mi chiameranno valuterò, ma ancora non è accaduto. Così come è falso che io sia uscita dalla Casa perché mi fosse già nota la mia sorte di ex hostess. Starò attenta ad ogni passo, in questo mondo dello spettacolo dove cercano spesso di metterti il cappio al collo.

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