Sanremo: aria di crisi tra supercompensi e tagli

E la Rai ha anche disdetto 20 camere di un albergo di Sanremo, preferendo far alloggiare alcuni dipendenti nella vicina, e ovviamente più abbordabile, Ospedaletti. «L'azienda ha chiesto di ottimizzare i costi e abbiamo raggiunto questo obiettivo - spiega il capostruttura di Raiuno Giampiero Raveggi a proposito della cancellazione delle prove domenicali - Siamo riusciti a provare secondo il piano che ci siamo dati. Ci siamo impegnati a realizzare tutte le prove, con ritmi più serrati nei giorni precedenti, per dare riposo alle squadre e anche per risparmiare sui costi». Comunque, nessuno stop per la redazione del Festival, a disposizione degli autori e di Bonolis. Al tempo stesso da viale Mazzini spiegano che sì, no, però... insomma di fronte a voci e illazioni mettono in chiaro che il contratto di Bonolis non è legato ai punti di share. Insomma il suo milione di euro se lo beccherà tondo tondo, sia che gli ascolti vadano bene, sia che vadano male. Ed è vero che «non è mai stato fatto un contratto di questo tipo ad un artista», ma nel comunicato dell'azienda c'è quel certo «non so che»... si fa intendere che non è escluso che in futuro si possa adottare una clausola di questo tipo. Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, esorta Bonolis a collegare il suo compenso al raggiungimento del risultato. Non solo. Gasparri ha una proposta anche per l'ospite Roberto Benigni: «Più che il compenso di Bonolis trovo scandaloso quello di Benigni», 350mila euro. «Faccia una cosa di sinistra - aggiunge - devolva gli introiti ai cassaintegrati». E chi ha orecchie per intendere intenda. Per necessità, o virtù, l'atmosfera è ispirata alla sobrietà, per non dire alla micragna, e al risparmio. Questo anche anche in sala stampa, dove si registrano le assenze di alcune testate e tagli alle squadre degli inviati. Alla soglia dei 60 anni lo storico festival risente della crisi economica. Per fortuna c'è anche chi pensa ai cantanti e alla gara: la superfavorita dagli scommettitori (sì, perché su Sanremo si può anche scommettere) è Dolcenera insidiata (ma solo nella classifica) da Francesco Renga. Al momento puntando un'euro sulla bella salentina (quote Snai) in caso di vittoria se ne incasserebbero 5. Per Renga 5,50 e, con rispetto della professionalità di ognuno, ma i soldi sono soldi, giocando un euro sui Gemelli Diversi se ne prenderebbero ben 25. Il che vuol dire che per i bookmaker non hanno alcuna possibilità di vittoria. E Iva Zanicchi, che non vuole smentire il suo passato di «zingara», afferma: «Io lo so chi vincerà il Festival... ma non lo dico». Lo racconta al settimanale «Gente», assicurando: «Non lo dico, ma non sbaglio un colpo». Le consigliamo di scommettere.