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Paolino costa caro ma fa anche incassare tanto

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Domani Mina in "Nessun dorma", mercoledì qualcosa legato a Mozart (ogni volta che sento la sua musica mi commuovo), e via via così, ogni giorno una sorpresa… E ogni giorno, tra una canzone e l'altra, cinque grandi attori italiani interpreteranno un pezzo scritto da cinque grandi scrittori, appositamente per il Festival. Anticipazioni a parte, mi è consentita una riflessione? Ovviamente, sulla polemica strumentalmente costruita sul compenso di Paolino. In primis, perché il can can è scoppiato adesso? Il compenso era noto dall'autunno ed è in linea con quanto percepito, negli ultimi anni, da conduttori e anche co-conduttrici. E vorrei chiedere: qualcuno si è informato su quanti milioni fa incassare al Festival la pubblicità, quanto in particolare la presenza del number one Bonolis? Il Festival costa molto o poco, non saprei dire, certo produce ricchezza e lavoro. Un Festival dimesso non avrebbe sostegno pubblicitario ed entrerebbe dritto dritto nel tunnel della crisi depressiva che ci affligge. Infine: vogliamo pensare agli stipendi (e alle liquidazioni!) dei manager che dirigono aziende pubbliche? Con questa differenza: Bonolis porta ricchezza, lavoro e (speriamo) divertimento e novità; nelle poste, nelle ferrovie, nel caso Alitalia, nella sanità, dovunque insomma, abbiamo assistito a sfasci impuniti e a migliaia di ingiusti licenziamenti.

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